Terni, cade in centro: un’ora per soccorrerla

L’odissea vissuta lunedì da una 83enne ternana in via Fratti. L’ambulanza è dovuta giungere dalla postazione 118 di Pantalla

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Circa un’ora di dolorosa attesa sul marciapiede di via Fratti, nel centro di Terni, in attesa dell’autoambulanza. È quanto accaduto lunedì mattina ad una 83enne ternana che, in seguito alla caduta a terra, ha riportato una frattura: da qui la chiamata al 118 regionale per i soccorsi. E alla fine – dopo un’ora in cui i passanti, sempre più allibiti, cercavano di aiutarla e sostenerla – il mezzo di soccorso è arrivato, addirittura dall’ospedale ‘Media Valle del Tevere’ di Pantalla. Il motivo? Tutte le ambulanze del territorio ternano, sette, erano impegnate in altri interventi e si sono dovuti attivare, con trasferimento che peraltro è avvenuto tempestivamente, gli operatori del presidio perugino per effettuare il soccorso. Una situazione statisticamente estrema ma evidentemente possibile, quindi da considerare per evitare il ripetersi di disagi del genere.

«Eccoli i tagli alla sanità pubblica»

L’accaduto viene stigmatizzato dal partito della Rifondazione Comunista di Terni: «Quanto è avvenuto lunedì mattina in via Fratti è intollerabile. Il motivo dell’inaccettabile ritardo è che il mezzo soccorritore è dovuto partire addirittura da Marsciano, essendo contemporaneamente impegnate e quindi indisponibili tutte e sette le ambulanze destinate alla provincia ternana. Non è una sfortunata coincidenza. Altri casi analoghi si sono verificati in passato, in città ed in altri comuni del ternano. Anche il servizio di emergenza-urgenza del 118 ha subito, in questi anni, quel processo di ‘riorganizzazione’ della sanità pubblica che ha portato ad accentramenti e tagli ed i cui risultati sono sotto gli occhi di tutti. È evidente che i mezzi non sono sufficienti e che il servizio di emergenza non è garantito. Cosa sarebbe successo se la lesione subita dalla malcapitata necessitava della massima urgenza? Quello che è successo, può capitare ad ognuno. Quanto vale la vita di una persona? Invitiamo alla mobilitazione – conclude Rifondazione -, troppo disattenta è stata l’opinione pubblica in passato e lo smantellamento della sanità e del welfare ha potuto marciare spedito».

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