Terni, vittima di usura per pagare il funerale: alla sbarra un 31enne

Due arresti nel febbraio del 2020. Ad ottobre la condanna di un 48enne romano e lunedì il rinvio a giudizio per l’altro indagato. Vittima un 54enne ternano

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Il primo imputato – il 48enne romano R.V. – era stato condannato a sei anni ed otto mesi di reclusione lo scorso ottobre dal gip di Terni, con le modalità del rito abbreviato. Non solo per l’usura, ma anche per gli stupefacenti di cui era stato trovato in possesso dalla squadra Mobile di Terni. Lunedì, invece, il secondo arrestato dell’indagine della polizia di Stato incentrata sulla presunta usura compiuta nei confronti di un ternano di 54 anni, è stato rinviato a giudizio. Si tratta del 31enne C.F., di Terni, e la prima udienza del processo, di fronte al collegio penale del tribunale, si terrà il prossimo 15 giugno. L’uomo – che ha ottenuto la revoca della misura cautelare dell’obbligo di firma – è difeso dall’avvocato Marco Gabriele che si dice «convinto dell’estraneità del mio assistito ai fatti contestati».

Le accuse

Gli arresti risalgono al febbraio del 2020. Il 48enne romano e il 31enne ternano – il primo avrebbe agito da implacabile ‘esattore’ e il secondo avrebbe messo a disposizione il prestito iniziale di 3 mila euro – erano stati denunciati dalla vittima che aveva visto raddoppiare, in poco tempo, la somma da restituire. Un’ipotesi di usura aggravata, condotta con modalità sempre più pressanti e tali da ingenerare nel 54enne – per l’accusa – uno stato di profonda prostrazione psicologica. Ogni piccolo ritardo nelle ‘rate’ gli costava 100 euro in più: soldi che il 48enne romano pretendeva, paventando ‘lezioni’ da parte di alcuni ‘amici’, anche quando il ternano era finito in ospedale perché colpito da infarto. Quest’ultimo è parte civile attraverso gli avvocati Bruno Capaldini e Francesco Allegretti. Parte del prestito – con gli interessi inizialmente fissati a 600 euro e poi ‘lievitati’ a 3 mila – sarebbe servita all’uomo per pagare il funerale della madre.

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