TerniOn, città risponde in massa e si diverte

Venerdì pieno di gente ma quasi ‘anonimo’. La vera festa si è vista nella notte fra sabato e domenica. Il nuovo format, base per il futuro

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Il venerdì, anche se decisamente popolato e ‘condito’ da iniziative interessanti, alla fine non aveva acceso la miccia ed era scorso via non troppo diversamente da un bell’inizio di weekend. TerniOn 2019, però, il suo vero volto l’ha rivelato nella notte fra sabato e domenica. Ed è un volto che è piaciuto. Davvero tanta la gente in giro, una vera di ‘invasione’ del centro cittadino.

TERNION 2019, LA NOTTE BIANCA VISTA DA MIRIMAO – FOTO

Timori fugati

Migliaia di persone che, se ad inizio serata erano in gran parte a caccia del ristorante, dello street-food, dell’assaggio particolare – tanto da far temere la ‘solita’ notte bianca fatta di cibo, locali e poco altro -, dopo una certa ora sono entrati nel mood dell’evento. Che quest’anno ha puntato su due ‘colonne’: un concerto finalmente attrattivo e, contemporaneamente, di assoluta qualità artistica – Max Gazzè non ha tradito le attese – e, dall’altro, tante iniziative grandi e piccole che privati, associazioni, commercianti, comitati di via, hanno messo in campo. Tanto che girando per alcune delle strade del centro storico, si restava piacevolmente sorpresi dal fatto che quasi ad ogni angolo vi fosse qualcosa di interessante, da ascoltare, guardare, condividere come chi si è messo a ballare in mezzo alla via sulla musica di un dj o della band di turno.

SCAZZOTTATA NEL PIENO DELLA NOTTE BIANCA

La base per il futuro

Nelle edizioni passate – quando il meteo era stato ottimo come quest’anno – c’erano stati momenti eccellenti, di grande partecipazione, e artisti da applausi. Se TerniOn 2019 si è ‘impoverito’ sotto alcuni aspetti, come le collaborazioni con realtà associative e artistiche che in passato avevano saputo darsi da fare, riempiendo piazze e vie, dall’altro sembra finalmente aver imboccato la strada della ‘normalità’. Perché un evento con queste caratteristiche deve essere anzitutto attrattivo, per alcuni versi semplice, a portata di tutti. E il binomio ‘concerto di un big/iniziative dei privati’ ha funzionato ed è la base per il futuro, per un format che ora deve ampliarsi e conquistare luoghi e piazze oggi – una delle poche note dolenti – ancora troppo ‘spente’ nonostante la loro centralità.

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