Thyssenkrupp, numeri in picchiata. «Ma poteva andare peggio»

I conti del gruppo che controlla Ast al terzo trimestre: perdita di 679 milioni, fino a 1,9 miliardi nell’anno. «Segnali di stabilizzazione, ora ristrutturazione e risanamento»

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«La performance di Thyssenkrupp nei primi nove mesi dell’anno fiscale in corso è stata significativamente influenzata dagli effetti della pandemia di coronavirus. A seguito della chiusura temporanea degli impianti presso i clienti, la produzione in molte aree si è quasi arrestata all’inizio del terzo trimestre. Le attività di materiali e componenti dipendenti dall’industria automobilistica sono state particolarmente colpite. A ciò si sono aggiunte le sfide strutturali nel settore dell’acciaio in un contesto di mercato generale già difficile». Inizia così il comunicato diffuso giovedì mattina dalla multinazionale tedesca per fare il punto sui conti dopo il terzo trimestre dell’anno fiscale 2019/2020. Le premesse, come prevedibile, non sono buone e infatti i numeri dicono che, in questo contesto, per Tk l’assunzione di ordini nello stesso periodo è diminuita del 19% rispetto all’anno precedente, stabilendosi a 19,8 miliardi di euro.

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Martina Merz

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Diminuite del 15% anche le vendite, a 21,6 miliardi di euro. Nonostante le contromisure immediate in risposta alla pandemia di coronavirus, l’Ebit rettificato (l’utile prima di interessi, imposte, ammortamenti e svalutazioni, ndr) dopo nove mesi si è attestato a 1,122 milioni, significativamente inferiore rispetto a un anno prima (42 milioni). Particolarmente colpito dalla pandemia, il solo terzo trimestre rappresenta una perdita operativa rettificata di 679 milioni di euro. Addirittura meglio rispetto alle previsioni, visto che il gruppo si aspettava una perdita per il periodo da aprile a giugno fino ad un miliardo di euro. «Abbiamo lavorato duramente per mantenere i nostri costi sotto controllo e garantire la liquidità. Di conseguenza, siamo riusciti a superare la crisi leggermente meglio di quanto inizialmente temuto nel terzo trimestre» ha affermato Martina Merz, ceo di Thyssenkrupp Ag. «Mentre ora stiamo assistendo a segnali di stabilizzazione, le imminenti ristrutturazioni e il risanamento del bilancio continueranno a pesare sugli utili nel trimestre in corso. Con i proventi della transazione di Elevator ora possiamo finalmente affrontare sistematicamente queste misure».

Il riferimento ad Ast

La divisione Materials Service, di cui fa parte l’acciaieria di Terni (in attesa di notizie sul proprio destino), ha continuato a risentire «della debolezza della domanda legata alla pandemia e del calo dei prezzi in quasi tutti i segmenti di prodotto, in particolare nel terzo trimestre». L’eccezione è stata la plastica, che ha approfittato soprattutto della vendita di fogli trasparenti come protezione contro il coronavirus. «Ha avuto un impatto negativo – continua la nota – la chiusura temporanea per pandemia dell’impianto siderurgico italiano Ast dalla seconda metà di marzo. L’assunzione di ordini e le vendite sono diminuite del 18% ciascuna. La situazione in particolare nel magazzino e nella distribuzione, nei centri di assistenza auto e nell’industria aerospaziale ha pesato sull’attività e ha determinato effetti negativi sugli utili. Di conseguenza, l’Ebit rettificato è diminuito anno su anno a 62 milioni di euro (l’anno precedente era 119 milioni di euro)».

Le previsioni

Nei primi nove mesi dell’anno fiscale 2019/2020 Thyssenkrupp (incluse le attività operative cessate) ha registrato una perdita netta di 1,978 milioni di euro (170 milioni di euro l’anno precedente). A ciò si aggiungono le spese di ristrutturazione per l’attuazione del processo di modifica e le spese relative alla transazione del settore ascensori. Dopo la deduzione degli interessi di minoranza, la perdita netta è stata di 1,998 milioni (anno precedente 207 milioni). La performance del quarto trimestre dovrebbe essere stabile trimestre su trimestre; per l’intero anno è probabile un Ebit rettificato negativo tra 1,7 miliardi e 1,9 miliardi di euro.

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