TK taglia altri 5 mila posti di lavoro

La multinazionale ha ‘bruciato’ in un anno 5,5 miliardi di euro, licenziamenti saranno 11 mila. Per l’Ast conferma «offerte indicative e alcune manifestazioni di interesse»

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di F.L.

Nell’anno fiscale 2019/2020 la performance economica di Thyssenkrupp è stata significativamente influenzata dagli effetti della pandemia, risentendo in particolare della domanda da parte dell’industria automobilistica e di altri settori, registrando così al 30 settembre un livello di ordini di 28,2 miliardi di euro, in calo del 17% su base annua. Le vendite sono diminuite del 15%, a 28,9 miliardi di euro. La perdita netta da operazioni continue è stata di 5,55 miliardi di euro, rispetto a 1,15 miliardi di un anno prima, mentre l’utile netto è stato di 9,59 miliardi di euro. Inoltre Thyssenkrupp ha registrato una perdita rettificata prima degli interessi e delle tasse da attività continuative di 1,63 miliardi di euro, rispetto ai 110 milioni di euro nel suo precedente esercizio finanziario.

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Martina Merz

Bilancio in rosso, Merz: «Scelte dolorose»

Numeri questi che emergono dal bilancio della multinazionale tedesca diffuso giovedì mattina. «La pandemia di coronavirus è un enorme stress test per Thyssenkrupp – afferma il ceo del gruppo Martina Merz -. La nostra massima priorità rimane la protezione dei nostri dipendenti e delle nostre attività. Nonostante il vento contrario, abbiamo raggiunto traguardi importanti nella trasformazione del gruppo. In particolare, il nostro bilancio consolidato ci dà la flessibilità di implementare sistematicamente ulteriori passaggi necessari nel nostro piano per il futuro di Thyssenkrupp. Ma non siamo ancora dove dobbiamo essere. I passaggi successivi potrebbero essere più dolorosi di quelli precedenti. Ma dovremo prenderli». Nell’attuale esercizio finanziario 2020/21 le cose dovrebbero andare meglio, tuttavia, il consiglio di amministrazione prevede ancora un deficit annuo di oltre un miliardo di euro. L’effetto sarà che invece dei 6 mila posti di lavoro tagliati annunciati in Germania a maggio 2019, ne verranno eliminati 11 mila.

La situazione dell’acciaieria di Terni

La società conferma di aver ricevuto «offerte indicative e una serie di manifestazioni di interesse, attualmente allo studio nel dettaglio» per l’Ast, dove si registrano effetti negativi a causa della chiusura temporanea dovuta alla pandemia. L’assunzione di ordini e le vendite del comparto Materials Service – di cui faceva parte l’acciaieria di Terni prima di passare a Multi Tracks lo scorso 1° ottobre – sono diminuite significativamente, rispettivamente del 18 e del 19%. Di conseguenza, l’Ebit rettificato, a 110 milioni di euro, è diminuito rispetto all’anno precedente di 107 milioni di euro. «Abbiamo compiuto i primi importanti passi avanti nella trasformazione di Thyssenkrupp – aggiunge Merz-, ma abbiamo ancora una buona strada da percorrere. Dovremo spostarci ulteriormente nella ‘zona rossa’ prima di rendere Thyssenkrupp pronta per il futuro. Non c’è ancora certezza su cosa accadrà con la pandemia di coronavirus. Per questo motivo lavoreremo ancora di più in tutte le unità per migliorare le prestazioni. Ci sforzeremo inoltre di trovare una soluzione per il business dell’acciaio e prendere decisioni sul futuro delle nostre attività Multi Tracks». Proprio per quanto riguarda Ast «tutte le opzioni in relazione a partnership o vendita sono attentamente esaminate». «Non siamo sorpresi, perché il business è ben posizionato» ha aggiunto Merz, in merito all’interesse di possibili acquirenti nei confronti di Ast, durante la conferenza stampa in videoconferenza, confermando però, come riportato nel report, che «le migliori opportunità per Ast sono al di fuori di ThyssenKrupp». «La performance economica di Ast come produttore europeo di acciaio inossidabile di alta qualità – prosegue il documento – dipende in larga misura dall’economia e dalla politica commerciale dell’Unione Europea. In questo difficile contesto di mercato stiamo guidando sempre di più la penetrazione nel mercato nel business degli utenti finali».

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