Trafomec: «L’azienda mette l’uno contro l’altro»

I sindacati: «Lavoratori ed ex lavoratori vogliono la salvaguardia della fabbrica»

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Alla Trafomec di Tavernelle, l’accusa viene da Fiom Cgil, Fim Cisl e Ugl Metalmeccanici, l’azienda starebbe cercando di creare ad arte divisioni tra lavoratori in attività ed ex dipendenti.

La spiegazione Esempio lampante di questo atteggiamento, secondo i sindacati, è stata la comunicazione ufficiale, arrivata appena 40 minuti dopo lo sblocco delle merci, dell’immediata attivazione dell’azienda per l’erogazione degli stipendi: «Una mossa evidentemente pensata per scaricare nuovamente le responsabilità della situazione sugli ex dipendenti e sulle azioni da questi promosse insieme al sindacato. La realtà che abbiamo cercato di ribadire in assemblea – aggiungono Fiom, Fim e Ugl – è però un’altra ed è molto semplice. In questa vicenda c’è una parte che sta nella ragione e una nel torto, la prima è rappresentata dai lavoratori, quelli dentro e quelli fuori, la seconda dall’azienda, che, non negli ultimi 17 giorni, ma da 7 mesi a questa parte, si è resa responsabile della degenerazione della situazione».

La vertenza L’obiettivo fondamentale per il sindacato, «uno e irrinunciabile, è mantenere a Tavernelle uno stabilimento industriale nel quale lavorino 120 dipendenti, come previsto dall’accordo sottoscritto da tutte le parti. Questo punto non è negoziabile, né soggetto ad alcuna mediazione. Per il sindacato non esiste un interesse A e un interesse B. Esiste solamente una controparte, l’azienda, che ha tentato in ogni modo, anche nella giornata di ieri, di rimarcare e strumentalizzare la diversa situazione in essere tra dipendenti ed ex dipendenti”.

Il commento I sindacati concludono dicendo che intendono «ringraziare i lavoratori della Trafomec che, pur criticamente, continuano a confrontarsi con il sindacato, uniti nell’obiettivo della salvaguardia, del rafforzamento e della crescita dello stabilimento industriale più importante della Valnestore, per il cui futuro proseguiremo fianco a fianco la nostra lotta».

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