Terni, rinvii e ‘affanno’ in III° commissione

Articoli 49 del regolamento sugli scrutatori, trasparenza, addetti stampa: doppio rinvio e lunghe sospensioni in un surreale pomeriggio

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Si possono trascorrere quasi due ore di tempo con tre atti – illustrazione, discussione ed espressione di parere – sul tavolo e chiudere in sostanza con un nulla di fatto tra ‘tattiche’ politiche e sospensioni? La III° commissione consiliare di giovedì pomeriggio ne è un perfetto esempio, pur senza argomenti rilevanti per risolvere i veri problemi – non sono pochi – della città. Modifica dell’articolo 49 del regolamento del consiglio comunale, open politici e buone pratiche di trasparenza, incarico di addetto stampa ed alla comunicazione nelle società, enti ed istituti controllati o convenzionati con il Comune: un triplice passaggio che ha portato a due rinvii e ad un contestato via libera con l’iniziale presenza dell’assessore al bilancio – impegnato poi in faccende Asm – Orlando Masselli.

La sospensione per discutere della trasparenza

La trasparenza e l’apertura

Un’ora è filata solo per la questione – a presentare l’atto di indirizzo il gruppo M5S – open politici, vale a dire la richiesta di inserire nel sito del Comune (sezione trasparenza) per ciascun consigliere le presenze nei consigli, nelle commissioni di appartenenza (in entrambi i casi in forma numerica e percentuale), questioni discusse nei question time, atti di indirizzo presentati ed interrogazioni con tanto di link. «Ho parlato con il dirigente Andrea Zaccone ed è molto semplice da attuare, è una prassi che già si usa per i parlamentari; è un diritto del cittadino monitorare ciò che facciamo, non è propaganda», ha spiegato il capogruppo Federico Pasculli. Masselli dal canto suo ha evidenziato che «le proposte sono assolutamente percorribili, ho dato incarico di fare degli approfondimenti anche se alcune hanno poco a che fare con la trasparenza amministrativa. Sto facendo verifiche anche dal punto di vista legale per cosa si può inserire o meno; posso dire – ha aggiunto – che allo studio c’è un ammodernamento dell’impianto dell’apparato del consiglio per la digitalizzazione degli interventi, costerebbe 10 mila euro l’anno».

Masselli

Sospensione e rinvio

Si arriva alla contrapposizione tra la maggioranza e l’opposizione: «Qual è la logica di questo atto? Mi pare – le parole di Maurizio Cecconelli, capogruppo FdI – un po’ strumentale, sembra che la percentuale di atti indirizzo e delle interrogazioni presentate sia per dimostrare l’efficienza di un consigliere». Michele Rossi (Terni Civica) la pensa diversamente: «Questione di trasparenza, è giusto e corretto l’atto». La più battagliera è la capogruppo FI Lucia Dominici: «La trasparenza non può essere data dal numero di atti presentati. No a metodi demagogici, magari ci sono più contatti diretti con l’esecutivo per risolvere i problemi». Federica Apollonio (Lega) segue i colleghi di maggioranza, Paola Pincardini (UpT) è invece favorevole alla proposta M5S, Doriana Musacchi (Misto) puntualizza che è importante «comunicare ciò che va a buon fine» mentre per il capogruppo Lega Brizi «il sito del Comune non deve diventare uno strumento per farsi pubblicità; il presupposto dell’atto, legato alla valutazione dei consiglieri per presenze e documenti, non lo condivido. Ma nessuno ha detto che sarà bocciato». Luca Simonetti (M5S) ha ribadito che si tratta di «buon senso, basta dire che è strumentale e demagogico, si danno dei parametri di valutazione in questo modo», con Alessandro Gentiletti (SC) che ha fatto presente di «non aver capito le ragioni di questa discussione, è bene sapere chi fa e chi non fa». Vengono concessi cinque minuti per studiare un emendamento: diventeranno – la Pincardini nel contempo osserva perplessa i consiglieri di maggioranza andare un attimo in affanno – circa una trentina e alla ripresa si decide che c’è bisogno di sentire gli uffici tecnici in audizione per il via libera. «C’è volontà dei consiglieri – ha chiuso la Dominici – di approvare l’atto in breve tempo, anche così come è stato presentato». Andrea Zaccone convocato.

Filipponi

Chiamata per la De Vincenzi, altro rinvio

Va meglio per il secondo punto? Quando mai. Anzi. Al centro dell’attenzione questa volta c’è la modifica dell’articolo 49 del regolamento del consiglio comunale – designazione degli scrutatori, attualmente sono tre con almeno uno appartenente ai gruppi di minoranza – proposta da Brizi, Dominici, Cecconelli, Musacchi e Rossi. La particolarità? Era stato Paolo Angeletti (Terni Immagina) a proporla al consiglio, poi ‘bloccato’ dai colleghi di minoranza per un passaggio non proprio a loro favore: «A meno he non sia presente alcun consigliere di minoranza o che nessuno renda la disponibilità a svolgere la funzione; in tal caso il voto sarà ritenuto valido con tre scrutatori». In sostanza opposizione fuori dai giochi. Quindi cosa è successo? Che la maggioranza ha preso la palla al balzo e lo ha riproposto. Bene. Sull’atto è stato richieste il parere tecnico della dirigente agli affari istituzionali Emanuela De Vincenzi – che aveva da fare altro – ed ecco che si è concretizzata un’altra sospensione: scambio con Brizi, impasse (circa 15 minuti) e tutto da rinviare perché c’è bisogno di approfondimenti. Tattiche e controtattiche per nessun risultato.

Addetti stampa e votazione flash

L’ultimo punto prevedeva solo l’espressione del parere (già illustrato in altra seduta). Semplice all’apparenza. E invece a concludere il pomeriggio c’è stato lo scambio tra Gentiletti e Brizi, con quest’ultimo che ha avviato la procedura di voto senza perdere tempo: «Consigliere, era distratto», alza la voce il leghista nei confronti dell’esponente di Senso Civico. Che a sua volta eleva il tono e risponde tirando in ballo il regolamento: «Perché non ha prima consentito la dichiarazione di voto? Nessuno sapeva di cosa si parlasse». Richiamo al regolamento e fine dei surreali ‘giochi’.

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