Un dicembre da record, stando ai dati pubblicati dall’Osservatorio regionale, per il turismo in Umbria: le strutture ricettive umbre, con 2 milioni 394 mila 771 arrivi e 5 milioni 910 mila 632 presenze, hanno incassato una variazione positiva del 3.19% negli arrivi e +0.88% nelle presenze rispetto all’anno passato.
Tutti dati positivi Si è registrato un incremento degli arrivi superiore al 3% sia dei turisti italiani che stranieri e una sostanziale stabilità rispetto al 2014 delle presenze dei turisti italiani (+0.29%), a fronte di un aumento più consistente dei pernottamenti degli stranieri (+1.92%). Nel complesso degli esercizi alberghieri il 2015 si chiude con un aumento dei flussi del 2.29% negli arrivi e 3.04% nelle presenze. I turisti italiani fanno registrare un incremento del 2.47% negli arrivi e 3.36% nelle presenze, mentre l’aumento dei flussi dei turisti stranieri è del 1.87% negli arrivi e 2.35% nelle presenze. Negli esercizi extralberghieri si evidenzia un aumento del 5.17%, con un positivo l’incremento dei flussi dei turisti stranieri (+6.27%) mentre gli italiani evidenziano un aumento del 4.73%.
Le provenienze Le principali correnti italiane si confermano Lazio, Lombardia, Campania, Umbria e Puglia, tutte in aumento rispetto al 2014. Le principali correnti straniere si confermano invece Paesi Bassi, Germania, Usa, Belgio e Regno Unito. Notevole l’incremento dei flussi dalla Cina (+16.22% arrivi e +18.36% presenze) che nel 2015 ha raggiunto e superato la soglia dei 100.000 pernottamenti.
Paparelli «Si tratta di un risultato importante – dice il vice presidente e assessore al turismo, Fabio Paparelli – che premia uno sforzo comune messo in campo dalle istituzioni regionali e dagli operatori del settore e conferma che abbiamo intrapreso la strada giusta e che il tema della promo-commercializzazione integrata e innovativa ha bisogno di focalizzare l’attenzione sui tre prodotti turistici di punta: paesaggio, cultura-eventi e spiritualità, oltre che di una attenzione maggiore ai prodotti turistici da parte dei Comuni e di una promozione unitaria del marchio Umbria».