Umbria: affluenza-flop al referendum. Debole alle amministrative

I Comuni più grandi registrano tutti un passo indietro rispetto alla precedente tornata. Molto netto il calo a Narni

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In quanti hanno votato alle comunali

In provincia di Perugia, alle elezioni dei sindaci, sono state registrate le seguenti affluenze: Cascia (una sola lista presentata) 67,42% (precedente 81,33%), Deruta 63,22% (precedente 66,39%), Monteleone di Spoleto 81,49% (precedente 84,12%), Poggiodomo 85,11% (precedente 78,95%), Todi 61,08% (precedente 68,39%), Valtopina 77,53% (precedente 72,10%). In provincia di Terni, a Narni, l’affluenza è stata del 55,79% (precedente 65,52%).

Affluenza flop per i referendum

In Umbria l’affluenza relativa ai quesiti referendari è stata del 17,17% circa, sensibilmente inferiore alla media nazionale. Piccole differenze fra la provincia di Terni e quella di Perugia, con la prima che si è attestata sul 17,67% e la seconda intorno al 17%. Un flop evidente, con i cittadini che hanno deciso in larghissima parte di non esprimere la propria opinione in merito ai temi della giustizia sollevati attraverso il referendum.


Urne aperte dalle ore 7 di domenica per poco meno di 40 mila 500 cittadini umbri, in occasione delle elezioni amministrative previste in sette Comuni. Si vota – fino alle ore 23 – a Cascia, Deruta, Monteleone di Spoleto, Poggiodomo, Todi e Valtopina in provincia di Perugia (24.917 elettori totali) e a Narni in quella di Terni (15.560). Ma nella stessa giornata sono previste anche le consultazioni per i cinque referendum popolari abrogativi sulla giustizia: in questo caso il voto coinvolge tutti i 662.248 elettori umbri.


Gli sfidanti a Todi e Deruta

In provincia di Perugia il Comune più grande al voto è quello di Todi (13 mila 199 elettori): qui il sindaco uscente Antonino Ruggiano, sostenuto da Fratelli d’Italia, Lega, Forza Italia, Todi tricolore e Per Todi con Ruspolini, sfiderà Fabio Catterini, appoggiato da Pd, M5s, Sinistra per Todi e Civici per, e Floriano Pizzichini, candidato dalle liste Progresso per Todi, Todi civica e Azione. A Deruta (7 mila 547 elettori) sono invece due i pretendenti alla fascia tricolore: il sindaco uscente Michele Toniaccini con Cittadini per Deruta e Raffaella Diosono con Rilancio e futuro.

I nomi in Valnerina e a Valtopina

Tre i Comuni al voto in Valnerina: a Cascia (2 mila 481) unico candidato è il sindaco uscente Mario De Carolis, con la lista Patto per Cascia. Anche a Monteleone di Spoleto (497 elettori) si ripresenta l’uscente Marisa Angelini con Paese è futuro, che dovrà invece vedersela con Francesco Pasquali della lista Aria nuova ripartiamo. Sempre in Valnerina, a Poggiodomo, il Comune più piccolo dell’Umbria (appena 94 elettori), altra sfida a due, tra Filippo Marini con Poggiodomo per tutti, e Marina Amori con Crescere insieme. A Valtopina (mille e 99 elettori), infine, si sfideranno Lodovico Baldini con la lista Esperienza, competenza, innovazione per Valtopina e Gabriele Coccia con Valtopina progetto comune.

In provincia di Terni

La competizione più ‘affollata’ è quella di Narni (15 mila 560 elettori), dove sono quattro gli aspiranti sindaci: si tratta di Lorenzo Lucarelli, attuale assessore alla Cultura e allo Sviluppo economico, sostenuto da Pd, Psi, M5s, Lista civica Lucarelli sindaco e Unità per Narni sinistra civica ecologista, di Cecilia Cari appoggiata da Forza Italia, Lega, Fratelli d’Italia e Rinascimento, di Roberto Pei sostenuto da Rifondazione comunista e di Maurizio Bufi con l’omonima lista civica. Narni e Todi sono gli unici due Comuni di questa tornata elettorale interessati ad un eventuale turno di ballottaggio, previsto il 26 giugno, avendo entrambe più di 15 mila abitanti.


I referendum

Come detto tutti i cittadini umbri sopra i 18 anni sono chiamati ad esprimere il proprio parere sui cinque quesiti referendari sulla giustizia, promossi dai Radicali e dalla Lega. Si va dalla separazione delle funzioni per i magistrati alla legge Severino su incandidabilità e decadenza, fino ai limiti alla custodia cautelare. Due quesiti riguardano invece più strettamente il funzionamento del Csm: le regole per le candidature e le valutazioni dei magistrati. La consultazione abrogativa è valida con il 50% più uno degli aventi diritto al voto.

Referendum giustizia: per cosa si va a votare? Facciamo chiarezza

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