Umbria, in 120 mila sui banchi di scuola

Quasi 91 mila a Perugia e poco meno di 29 mila a Terni gli studenti per i quali lunedì suonerà la prima campanella

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Sono quasi 120 mila – per la precisione 119.763 – gli scolari e studenti per i quali, lunedì prossimo, suonerà ufficialmente la prima campanella del nuovo anno scolastico.

I numeri In provincia di Perugia la scuola si riaprirà per 90.871 studenti, suddivisi in 4.393 classi; mentre in quella di Terni gli iscritti sono 28.892, che comporranno 1.379 classi. I posti ‘normali’ a disposizione degli insegnanti sono, complessivamente, 9-803 – 7.439 in provincia di Perugia e 2.364 in quella di Terni – ma 694 (530 e 164 nelle due province) sono ‘a tempo parziale’, cioè con un numero di ore inferiore al massimo.

I meno fortunati Gli studenti con handicap, complessivamente, sono 3.391 – 2.676 in provincia di Perugia e 715 in quella di Terni – e per loro ci saranno 1.794 insegnanti di sostegno (1413 e 381 nelle due province), 29 dei quali a ‘tempo’ parziale’ e solo nella provincia di Perugia.

Porzi La presidente del consiglio regionale, Donatella Porzi, ha voluto inviare «un caloroso augurio di buon lavoro alle migliaia di giovani che cominciano per la prima volta, o proseguono, il proprio percorso di istruzione e alle loro famiglie; agli insegnanti che li guideranno lungo questa strada e a tutto il personale che è parte fondamentale nel funzionamento del nostro sistema di istruzione».

La scuola Per Porzi «è compito primario delle istituzioni in primo luogo, sostenere e sviluppare sempre più e meglio questa grande ‘fabbrica di futuro’ rappresentata dal nostro sistema scolastico che, proprio all’avvio di questo nuovo anno, vive profonde trasformazioni conseguenti all’attuazione della riforma. Una riforma i cui contenuti sono mirati all’innovazione e ad una maggiore efficacia delle azioni. Come tutte le grandi trasformazioni, anche quella scolastica, subirà le necessarie verifiche che, sono sicura, non potranno che migliorare un sistema che già assicura alti standard. Spetta a noi istituzioni, agli studenti e alle loro famiglie, agli insegnanti e a tutto il personale della scuola, partecipare da ‘protagonisti’ a questo grande processo. Insieme riusciremo senz’altro a costruire la ‘buona scuola’ di domani».

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