«Umbria meravigliosa ma sulla promozione ancora non ci siamo»

Jessica Mammoli conta quasi 19 mila follower e video visualizzati da centinaia di migliaia di persone: «Il turista qui trova tutto»

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di Gabriele Ripandelli

Non ha convinto tutti quel ‘mare dell’Umbria’ promosso dalla Regione per cercare di invitare i turisti a vedere le bellezze dei nostri territori. Tra le scelte grafiche e lo slogan, in diversi hanno storto il naso di fronte alla campagna promozionale che non convince appieno anche chi lavora nel mondo del turismo. Come Jessica Mammoli, che ha 33 anni ed è follemente innamorata dell’Umbria. Nella pagina Instagram Partodallumbria, dove pubblica diversi consigli su posti da vedere nella nostra regione, punta su una comunicazione genuina, rapida e simpatica. Nonostante i quasi 19 mila follower e il video più visto che conta 357 mila visualizzazioni, rifugge dal termine influencer, rivendicando invece con diritto quello di ‘content creator’ per le ore che passa a studiare tutte le chicche sconosciute ai più, da pubblicare.

L’Umbria: una regione da scoprire

«Per trovare la bellezza non serve andare dall’altra parte del mondo». Fino a qualche anno fa probabilmente neanche Jessica ci avrebbe creduto. Lei che con tanta voglia di partire all’avventura e la valigia quasi sempre pronta, si è avvicinato al settore del turismo attratta dai viaggi all’estero: «Il Giappone è stata la coronazione di un sogno che avevo da quando ero bambina, il Marocco una sorpresa casuale per un volo low cost preso all’ultimo mentre il Portogallo, primo viaggio post pandemia in van da sola, è stata una liberazione dato che sono partita senza il biglietto del ritorno». Ha frequentato l’istituto turistico-alberghiero, si è laureata in storia dell’arte e per anni è stata nel settore della ristorazione prima di scappare da una mansione sedentaria e abitudinaria. Ha provato così a trasformare la passione per i viaggi in un lavoro e per ora ci sta riuscendo: offline come accompagnatrice turistica e online con il profilo che è stato anche uno strumento per riscoprire l’Umbria. «Tutto è partito per caso. Volevo esplorare il mondo e pensavo di non poter essere soddisfatta parlando della mia regione. Invece quando sono diventata accompagnatrice turistica è arrivato il Covid e con gli spostamenti limitati al massimo, riuscivo a parlare solo di quella. Ora però mi reputo soddisfatta, i contenuti piacciono alla gente e la pagina è diventata una piccola realtà». La pandemia le ha quindi ricordato che «ogni posto ha le sue bellezze» e l’Umbria è stato terreno fertile: «Passo le ore a leggere le guide, cercare i posti meno conosciuti e anche a parlare con gli anziani. Quello che ti raccontano loro non lo trovi da nessun’altra parte. Sono la vera memoria storica».

Serve fare di più

«L’Umbria attira – ci rassicura Jessica riflettendo sulle interazioni che ha la sua pagina – e in molti da fuori mi scrivono di avere grandissimi ricordi». C’è anche però chi non la conosce affatto: «La curiosità va alimentata. Penso che ci sia molto da fare a livello promozionale, sia su scala locale che regionale. Ci sono molte cose che le associazioni potrebbero fare per lavorare meglio. Una di queste è aprire le porte ai giovani che di idee ne hanno molte». La domanda viene spontanea: come si possono convincere i turisti a venire nella nostra zona? La tour leader non si lascia cogliere impreparata: «Facendo capire che ce n’è per tutti i gusti. Puoi trovare il verde per chi ama la natura, le città d’arte che non hanno nulla da invidiare a quelle di altre regioni, i borghi di cui sono innamoratissima e il buon cibo che è spesso motore dei viaggi». Non potevamo salutarla senza prima esserci fatti indicare alcuni posti da appuntare per le prossime gite: «Mi concentro sui miei amati borghi. Nel perugino ci sono Montone, Monte Santa Mariaa Tiberina o quelli del Trasimeno come Monte del Lago che ha una vista stupenda. Spostandosi sul ternano troviamo Montegabbione e la Scarzuola che comincia a essere molto conosciuta ed è unica al mondo, oppure Portaria con la cassetta postale più antica d’Italia. Nell’assisano ci sono Spello, Collepino e l’Eremo delle Carceri. Poi Spoleto, Campello sul Clitunno e tanto altro. Girate e soprattutto parlate con la gente del posto. Solo così scoprirete molte storie».


Jessica Mammoli

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