Un’estate infernale: 75 incendi boschivi e 270 ettari in fumo. Dieci denunce e un arresto

Umbria – Il bilancio dei carabinieri forestali sul fronte dei roghi. Particolarmente colpite le zone di Gubbio e Terni

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Un’estate infernale per l’Umbria sul fronte degli incendi boschivi: in totale – riferisce il comando regionale dei carabinieri forestali guidato dal colonnello Gaetano Palescandolo – sono stati 75. Particolarmente colpito il territorio di Gubbio con 8 roghi, 2 dei quali – ad agosto – in località Villamagna e Carbonesca che hanno bruciato quasi 90 ettari di boschi. Problemi seri anche nel comune di Terni con 5 incendi e 14 ettari di verde finiti ‘in fumo’. «Complessivamente nella regione – riferiscono i carabinieri forestali – sono andati distrutti quasi 270 ettari di territorio, di cui circa 180 di superficie boscata». Il bilancio del 2021, alla data del 21 settembre, parla di 10 persone denunciate ed una arrestata.

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Il lavoro dei forestali

Nel corso dell’estate 2021 il lavoro dell’Arma è stato finalizzato ad assicurare la circolarità informativa con la centrale operativa della Regione Umbria, attiva solo per la campagna anti incendi boschivi, e dei vigili del fuoco. «Grazie alla conoscenza del territorio, i carabinieri forestali sono in grado di raggiungere tempestivamente i luoghi dove si sviluppano gli incendi, evitando la propagazione delle fiamme. I forestali supportano e agevolano il lavoro dei direttori delle operazioni di spegnimento (Dos) indicando anche i punti di attingimento dell’acqua più vicini. Con le funzioni proprie di forza di polizia riescono a garantire la sicurezza dell’area e mettono al sicuro le persone che possono trovarsi in pericolo, finché non si completi l’opera di bonifica».

Le indagini e i rilievi

«Fin dai primi momenti, i carabinieri forestali iniziano l’attività di repertazione e di investigazione atti ad individuare le cause e i conseguenti responsabili. L’attività di repertazione consiste nell’alimentazione della banca dati Sim con l’inserimento dei rilievi e la perimetrazione di tutte le aree percorsa dal fuoco. Il lavoro di perimetrazione permette di alimentare il catasto incendi presente in ogni comune individuando le aree boschive dove ricadranno per legge i vincoli previsti: 15 anni per il cambio di destinazione, 10 anni per la realizzazione di edifici e 10 anni per divieto di pascolo e caccia in tutta l’area percorsa dal fuoco. La nuova normativa emanata negli ultimi giorni dal governo, se convertita in legge, prevede anche il vincolo di 3 anni per la raccolta dei prodotti del sottobosco oltre che l’inasprimento di tutte le pene a carico dei responsabili. L’attività di investigazione – prosegue il comando regionale dell’Umbria dei carabinieri forestali – viene avviata con il metodo delle evidenze fisiche che permette tramite dei modelli geometrici, di conoscere la propagazione delle fiamme e successivamente risalire al punto di innesco. I modelli geometrici sono essenzialmente 8 e si diversificano in funzione della topografia, delle pendenze, della presenza/assenza di vento e della distribuzione dei combustibili; dalla commistione di tutti gli elementi si determina alla fine anche il grado del danno generato. La ricostruzione degli eventi viene segnalata con delle bandierine rosse attraverso l’analisi degli indicatori: come gli ostacoli restano marcati dal passaggio del fuoco, dalla carbonizzazione dei tronchi e dalla pietrificazione dei rami degli alberi coinvolti, dalla desquamazione del legname e dalla trasformazione delle graminacee presenti nei terreni. Riuscire a stabilire il punto di innesco e le cause che hanno generato le fiamme può agevolare l’attività investigativa per risalire ai responsabili».

Il comandante Palescandolo

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