Vaccini in Umbria: «Certificati a casa»

Saranno inviate alle famiglie con figli fino a 16 anni oltre 120 mila lettere sullo ‘stato di adempienza’. «Strategia per facilitare Comuni, istituzioni scolastiche e sanitarie»

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I certificati sullo ‘stato di adempienza vaccinale’ in riferimento agli obblighi previsti dalle nuove norme per l’ammissione a scuola saranno inviati a casa delle famiglie con figli fino a 16 anni. A inviarli le Usl dell’Umbria: ad annunciarlo è l’assessore regionale alla salute, Luca Barberini: «L’obiettivo – spiega – è attuare una strategia comune su tutto il territorio regionale, facilitando famiglie, Comuni, istituzioni scolastiche e sanitarie, per consentire a tutti i bambini e ragazzi umbri di frequentare asili nido, scuole materne e dell’obbligo».

VACCINI E SCUOLA, PAROLA AI MEDICI

Le lettere recapitate saranno circa 120 mila: «Questa scelta – aggiunge Barberini – è stata definita in maniera condivisa con le Usl, rappresentanti dei Comuni e dell’Ufficio scolastico regionale. L’invio avverrà in due fasi, secondo le scadenze previste dal cosiddetto decreto vaccini per la presentazione dei documenti che provano l’adempimento dell’obbligo vaccinale. Entro il 10 settembre saranno spediti i certificati che attestano la regolarità delle vaccinazioni dei bambini fino a 6 anni, mentre entro il 31 ottobre verranno inviati ai ragazzi fino a 16 anni. Chi volesse ottenere subito la documentazione può comunque recarsi nei vari distretti e richiederla. Chi non dovesse riceverla, sa di essere in regola e intende iscrivere il proprio figlio al nido o alla materna, può ottenerla immediatamente andando nel distretto di riferimento oppure può ricorrere all’autocertificazione e presentarla successivamente».

VACCINI, POSSIBILE CALO DEGLI OBBLIGATORI

Soggetti ‘non adempienti’ Barberini sottolinea che «i bambini che per motivi di salute non possono effettuare il vaccino, che sono già immunizzati da precedenti vaccinazioni o per aver già contratto la malattia, potranno essere ammessi a scuola previa presentazione di apposita attestazione rilasciata dal medico di medicina generale o dal pediatra di libera scelta. Ai soggetti ‘non adempienti’, cioè non vaccinati o che non hanno completato i cicli vaccinali obbligatori previsti per la loro età, le Usl invieranno un altro tipo di lettera in cui sarà proposto un appuntamento, presso il centro vaccinale di riferimento, per effettuare il primo vaccino o completare l’iter. Per informazioni su sedi degli ambulatori vaccinali, circa 50 su tutto il territorio regionale, e relativi orari di apertura è possibile chiamare il numero verde 800.63.63.63 (Numero unico sanità) o consultare i siti internet delle Usl».

I VACCINI TORNANO OBBLIGATORI

Gli obiettivi «La scelta – mette in evidenza l’assessore regionale – di inviare i certificati direttamente a casa è legata alla volontà di fornire una soluzione tempestiva, capillare e semplice alle famiglie, evitando disagi, file ai centri di salute e accessi inutili. In particolare, abbiamo voluto dare una risposta immediata ai bambini fino a 6 anni, che rischiavano l’esclusione da asili nido e scuole materne a pochi giorni dall’apertura. Sebbene questo modus operandi comporti un grande lavoro a carico del personale sanitario, anche per i tempi piuttosto ristretti, rappresenta un’ulteriore conferma del fatto che l’Umbria è una regione innovativa nella gestione delle politiche sanitarie e vicina ai bisogni di salute cittadini».

Il punto Per quel che concerne l’Umbria, le coperture vaccinali obbligatorire «sono superiori alla media nazionale, seppure – le parole di Barberini – appena al di sotto della soglia di sicurezza del 95%: al 31 dicembre 2016 per l’esavalente (polio, difterite, tetano, pertosse, epatite B ed haemophilus) erano del 94,5%, contro il dato italiano del 93,35%, mentre per il trivalente (morbillo, parotite e rosolia) erano dell’89,9%, rispetto alla media nazionale dell’87,2%». Sui minori non in regola con le vaccinazioni obbligatore infantili, Barberini aggiunge che «in base alle coperture vaccinali 2016, riferite ai bambini di 24 mesi, i non vaccinati rappresentano in media il 5% del totale per l’esavalente, mentre arrivano al 10% per il trivalente. Considerando che in Umbria, negli ultimi tempi, sono nati in media 7 mila bambini l’anno, si stima che i non vaccinati, per la fascia d’età 0-24 mesi, siano circa 350 nel primo caso e circa 700 nel secondo per ogni annualità. Per la fascia di età da 0 a 6 anni, si stima pertanto che possano essere complessivamente circa 2.400 i ‘non adempienti’ per l’esavalente e circa 4.200 per il trivalente Va comunque detto che la categoria ‘inadempienti’ è composta non solo da bambini i cui genitori rifiutano i vaccini obbligatori o che ne fanno somministrare solo in parte, ma anche da bimbi che per motivi di salute non possono farli, che sono già immunizzati, non reperibili o trasferiti». In conclusione Barberini ribadisce che «l’utilità delle vaccinazioni infantili come atto di responsabilità personale e sociale, come strumento essenziale per la tutela della salute pubblica e per evitare il ritorno di malattie pericolose debellate in passato, nonché la diffusione di nuove epidemie».

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