Vendemmia in Umbria: «Sarà in calo del 40%»

Coldiretti prevede una diminuzione nella produzione vitivinicola per «danni da gelate tardive, ma anche siccità persistente e episodi localizzati di grandinate»

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L’allarme di Coldiretti è serio: la vendemmia 2017, stando alle stime dell’associazione, sarà fra le più scarse del dopoguerra e in Umbria si potrebbe registrare addirittura un dato negativo peri al 40%.

La crisi Secondo Coldiretti – che aveva già chiesto aiuto per le produzioni agricole – sarebbe tutta colpa del caldo e della siccità: «Con un anticipo di circa dieci giorni rispetto allo scorso anno la vendemmia è in forte calo per il bizzarro andamento climatico, con un inverno asciutto e più mite e un precoce germogliamento della vite, che ha favorito danni da gelate tardive, ma anche siccità persistente e episodi localizzati di grandinate».

Le stime Le prime previsioni di Assoenologi indicano che la produzione di vino e mosto nel 2017 dovrebbe essere di 41,1 milioni di ettolitri, inferiore di ben 13 milioni rispetto allo scorso anno. Una flessione media di circa il 25%, ma ci sono regioni che andranno molto peggio. Cali del 40% sono infatti previsti in Lazio e Umbria, del 35% in Sicilia, del 30% in Toscana, Puglia, Abruzzo, Molise, Liguria, Basilicata, Calabria e Valle d’Aosta, del 25% nelle Marche e in Lombardia. In Sardegna la produzione calerà del 20%, mentre in Piemonte, Friuli Venezia Giulia e Veneto la riduzione sarà del 15% e in Trentino Alto Adige del 10%. In controtendenza la Campania, dove si stima un aumento del 5%. In queste condizioni, infatti, sono favorite quelle aree tradizionalmente più fredde come l’Irpinia.

 

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