Vendita Ast, Fiom all’attacco: «Si perde tempo, pronti alla mobilitazione»

Il sindacato dei metalmeccanici torna a chiedere un tavolo al Mise: «Inerzia delle istituzioni»

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Tutto tace sul fronte degli sviluppi della vendita di Ast ad Arvedi, e così la Fiom Cgil di Terni va all’attacco, minacciando anche la mobilitazione. «Sulla vertenza Ast continuiamo a perdere tempo e i pericoli sono ancora tutti sul tavolo, interlocuzioni informali e riservate non bastano più perché la situazione di incertezza è insostenibile per i lavoratori» si legge in un documento approvato mercoledì dall’assemblea generale della sigla dei metalmeccanici, tenutasi presso la Camera del lavoro.

L’allarme e la ‘sveglia’

La Fiom condivide la preoccupazione espressa da Cgil, Cisl e Uil territoriali sulla inerzia delle istituzioni dopo la conferenza regionale di palazzo Gazzoli dell’8 ottobre. «Aver ascoltato e, ci sembrava, aver condiviso le preoccupazioni che i metalmeccanici hanno esposto, non è servito a nulla – si legge nel documento della Fiom – tanto meno alla necessaria convocazione di un tavolo al Mise, che non si è mai aperto da quando il Governo è in carica. Sarebbe utile capire – prosegue la Fiom – se la presidente Tesei e il sindaco Latini non riescono ad interloquire con il collega di partito Giorgetti, o peggio, ci parlano, ma registrano l’indisponibilità del ministro all’incontro». Ad ogni modo, per la Fiom Cgil di Terni non è possibile attendere oltre con le mani in mano. «Siamo pronti anche alla mobilitazione – conclude il sindacato – visto che lo stato di agitazione ancora non è stato ritirato».

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