Terni, sindaco e M5S: rapporti sempre tesi

Nuova richiesta di dimissioni e attacco a ‘Libera’. Di Girolamo: «Accusa infamante e gratuita». Poi l’arrivo dei rappresentanti delle cooperative, ‘bacchettati’ da Nevi (FI)

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5 stelle, cooperative, confrontoLa conferenza stampa era stata convocata dai consiglieri ternani del Movimento 5 Stelle – con richiesta di dimissioni per il sindaco Leopoldo Di Girolamo – per fare il punto sulla situazione amministrativa e politica della città, anche alla luce dell’operazione ‘Spada’ che incombe tanto sul Comune quanto su una parte del mondo cooperativo locale. Si parlava, appunto, dell’affidamento degli appalti. Poi l’incursione.

I RAPPRESENTANTI DELLE COOP A CONFRONTO CON IL M5S – VIDEO

Scontro all’improvviso E proprio due esponenti di quel mondo – Sandro Corsi della coop Actl e Antonio Sabatini della UltraServizi – coinvolti nell’operazione nata sull’asse squadra Mobile-Finanza-Procura, hanno ‘fatto visita’ alla conferenza stampa in questione, dando vita ad un duro e polemico faccia a faccia con i rappresentanti del M5S, soprattutto con Thomas De Luca e Andrea Liberati.

5 stelle, cooperative, confrontoLe accuse del M5S Prima che succedesse il tutto, i rappresentanti del M5S avevano parlato così: «Ad alcune cooperative vengono assegnati lavori, con il metodo di affidamento ‘nelle more di espletamento della gara’ per un totale di due milioni e 300 mila euro per lo svolgimento di operazioni di ‘supporto pedagogico ai Sec’, ma questa è una procedura che a nostro avviso è irregolare. Soprattutto perché si sono pagati lavori per lavori  da svolgere nelle strutture ‘Casa di Alice ‘ e ‘Pollicino’, mentre poi sono stati svolti anche al ‘Mandorlo’ che non è una struttura comunale».

Il ‘sistema’ Secondo il M5s tutto questo rientra in quello che viene definito «il sistema Terni, dove è inutile persino chiedere al sindaco di dire con chiarezza se è indagato no, perché tanto lui non risponde, mentre secondo noi lui e la sua giunta dovrebbero fare un passo indietro e dimettersi per il bene della città».

Libera Ma il M5S ternano ne ha anche per l’associazione ‘Libera’: «Ci chiediamo dove sia, oggi, ‘Libera’ – hanno detto – e perché non pretenda da Girolamo il rispetto di quelle promesse che ha fatto proprio all’associazione antimafia in campagna elettorale, quando garantì che avrebbe messo a disposizione tutti gli atti che lo avessero riguardato. Oggi ‘Libera’ tace».

PARLA IL M5S – IL VIDEO

Leopoldo Di Girolamo

Leopoldo Di Girolamo

Il sindaco Leopoldo Di Girolamo, replica così: «L’accusa di sistema e di disonestà la considero infamante e gratuita, da parte di quelle opposizioni che non vogliono rispettare né il voto democratico né l’operato della magistratura. La magistratura ha avviato un’indagine per approfondire alcuni temi, ma c’è chi è arrivato già alle sentenze e brandisce il cappio. Il primo a non rispettare la magistratura e la legalità è chi mette in circolazione atti coperti da segreto istruttorio, atti utilizzati come clave, senza possibilità di difendersi nell’ambito delle regole della giustizia, quella vera».

Accuse generiche Secondo il sindaco «è ormai evidente che si vuole interrompere una azione di governo che ha ricevuto il mandato dagli elettori, è chiaro che si vuole creare un clima di accuse generiche e infondate, tese a demolire le istituzioni. Sul versante dell’onestà vado a testa a alta, non appartengo ad alcun sistema, non ho mai agevolato o favorito aziende, cooperative o altro. Ho sempre badato agli interessi della città, e se una azienda, una ditta, una cooperativa, una associazione, un singolo cittadino, sono riusciti a raggiungere un risultato, sono stato sempre felice, perché ho sempre pensato che il benessere della comunità passi anche per i successi del suo tessuto economico, sociale, culturale, professionale. Se c’è qualcuno che pensa che avere sede a Terni, sia un elemento di sospetto, lo dica chiaramente. Se l’obiettivo è demolire tutto quello che è ternano lo si dica pubblicamente. Io sono dell’idea che tutte le aziende debbano partecipare allo sviluppo di Terni, comprese quelle di Terni».

La trasparenza Sulla moralità personale, dice ancora Di Girolamo, «aggiungo che dalla politica non ho tratto guadagni né costruito posizioni di privilegio. Ho vissuto sempre con la mia professione. Sono stato il primo parlamentare ad dimettersi al momento dell’elezione a sindaco. Come parlamentare sono sempre stato il primo contribuente del mio partito, perché credo in un finanziamento dei partiti chiaro e trasparente. Da cinque anni nelle mie tasche non entra un euro dell’indennità da sindaco. Da sempre sono stato attento e parsimonioso nei rimborsi, così come nell’utilizzo delle strutture e dei mezzi che pure spettano a un sindaco per l’espletamento del suo mandato. L’accusa di mancanza di trasparenza la trovo poi ridicola: in quali altri Comuni le opposizioni hanno la password del protocollo dell’Ente, in quali altri Comuni persino le bozze degli atti sono a disposizione del vaglio politico?».

Le elezioni Il sindaco poi ribadisce: «Sto al governo e al servizio della città, non perché faccio parte di un sistema, ma perché ho vinto due turni elettorali, l’ultimo dei quali con un’ampia scelta di candidati a sindaco, ben 13. In queste ore, in questi giorni non semplici, il mio pensiero è alla città, e alle opportunità che sta vivendo in questi mesi: dai finanziamenti di Agenda Urbana, al riconoscimento dei canoni idrici, all’area di crisi complessa che porterà benefici tangibili al territorio ad iniziare dal risanamento ambientale della più grande azienda del territorio, alle opportunità culturali e turistiche. E’ lampante che mentre ieri gran parte della città si è ritrovata unità in questa immensa prospettiva del circuito leonardesco, c’è chi oggi continua a spargere accuse e veleni, salvo poi meravigliarsi che nel mondo del lavoro – compreso quello della cooperazione – ci siano preoccupazione, angoscia, tensioni».

Andrea Liberati e Thomas De Luca

Andrea Liberati e Thomas De Luca

La posizione del M5S Nel tardo pomeriggio è arrivata la replica dei ‘pentastellati’ a firma De Luca: «Il M5S ha presentato oggi pomeriggio un’interrogazione urgente per sollecitare per l’ennesima volta la pubblicazione dei bandi di gara degli appalti in scadenza. Decine di iniziative tra lettere e atti d’indirizzo a cui non abbiamo ricevuto alcuna risposta. Questi sono i comportamenti che stanno mettendo a repentaglio la serenità dei lavoratori e su cui noi pretendiamo immediata chiarezza. Appalti trascinati da anni con proroghe più che discutibili. I mandati di pagamento non partono, questo ci è stato segnalato oggi dagli stessi lavoratori. Lei signor Sindaco dovrebbe avere il coraggio di dire alla città che queste sono le conseguenze di un dissesto occultato. Solo mistificazioni volte a sostenere l’assurdo, ovvero che la colpa è di chi vi ha scoperto non la vostra che avete nascosto milioni e milioni di debiti. Questa città non ci sta al muoia Sansone con tutti i filistei, si assuma le proprie responsabilità. Come può accusarci di inopportunità nel chiedere spiegazioni in merito a 2 milioni e 300 mila euro di affidamenti diretti. Come potete rifiutarvi di dare spiegazioni in merito ad affidamenti diretti svolti in funzione di una procedura svolta nel 1999. Chi vuole il male dei lavoratori non è chi pretende trasparenza e legalità ma chi rischia di interrompere i servizi come nel caso de Il Melograno e del Il Cortile, con gravi conseguenze soprattutto su utenti e lavoratori».

«Ci aspettavamo vicinanza» De Luca aggiunge che «non si permetta di attribuirci parole mai dette. Noi chiediamo e continueremo a chiedere di rispettare gli impegni presi con ‘Libera’ nell’ambito della campagna ‘Riparte il Futuro’ facendosi carico in presenza di eventuali indagini ‘…di chiarire pubblicamente la sua posizione nei confronti delle ipotesi accusatorie…’ impegno sottoscritto da lei nei confronti dei cittadini. Risponda nel merito senza metterci in bocca offese che non abbiamo mai pronunciato». Passaggio poi sull’incursione delle cooperative: «Ci saremmo aspettati un’immediata presa di posizione da parte del Partito Democratico e da parte sua signor sindaco, una dichiarazione di solidarietà per la vergognosa interruzione della nostra conferenza stampa da parte di un membro della direzione comunale del Pd ternano. Lei è primo cittadino di tutti i ternani compresi quelli che mettono in discussione il suo operato. Azioni inconcepibili intente ad impedire il nostro diritto di libera espressione. Libertà di parola, garantita dall’art.21 della Costituzione italiana, valori che pochi giorni fa i cittadini ternani hanno fatto nuovamente propri attraverso il voto sul referendum. Ci saremmo aspettati vicinanza ma con il suo silenzio lei ha fatto proprio questo gesto. Sappia che noi siamo liberi e determinati a fare il nostro dovere. Sappia che non faremo nemmeno un passo indietro».

Raffaele Nevi

Raffaele Nevi

Nevi attacca Corsi Sulla ‘incursione’ dei rappresentanti delle cooperative durante la conferenza stampa del M5S interviene anche il presidente del gruppo di Forza Italia in Regione, Raffaele Nevi: «La indegna gazzarra di Sandro Corsi che ha interrotto la conferenza stampa di una forza politica e la conferma dell’agitazione che regna dalle parti della sinistra ternana che sta perdendo it lume della ragione. Chi mi conosce bene sa quanto io sia lontano da atteggiamenti giustizialisti e forcaioli dei grillini, come ho avuto modo di dire pile volte anche durante le ultime elezioni comunali. Sbagliano sempre a fare di tutta l’erba un fascio anche se di erba cattiva ce n’e tanta in giro. Noi da sempre siamo per la concorrenza e it merito che a Terni é sempre merce molto rara e chiediamo per questo da tempo che l’amministrazione comunale tragga le conseguenze di una situazione di pesante affaticamento della citta cosi come testimoniano tutti i dati (da ultimo quello relativo alla qualità della vita). Però, dopo aver visto le immagini di quello che successo oggi mi sento di esprimere solidarieta ad Andrea Liberati e al Movimento 5 Stelle che mentre teneva una conferenza stampa nei propri uffici in Comune si a visto arrivare una delegazione composta da Sandro Corsi, Antonio Sabatini e non so chi altri con l’intento di disturbare la conferenza stessa. II mio consiglio spassionato a Corsi, Sabatini, eccetera e quello di cessare questa vergognosa caccia dell’oppositore e aspettare serenamente che la magistratura faccia ii suo corso e di denunciare chi ritenessero stia violando la loro onorabilita. Questa barbarie mediatica non fa altro che avvantaggiare chi ha interesse a dare una pessima immagine di Terni verso l’esterno».

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