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Home » Terni, imprenditore: «Beffato dal governo»

Terni, imprenditore: «Beffato dal governo»

di Fabio Toni
21 Ottobre 2016
in Altre notizie, Attualità
Tempo di lettura: 2 minuti di lettura
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«Questa è la storia di una fregatura che non può e non deve finire qui»: è battagliero Giuseppe Alunni, 56enne imprenditore ternano nel settore delle forniture tecniche ed industriali. La sua è una vicenda che lo accomuna ad altri e che riguarda tanto lo Stato quanto le banche: «Come azienda – racconta – possedevamo 50 mila euro di obbligazioni subordinate con Banca Marche. Soldi che in seguito al decreto ‘salva banche’ del governo sono svaniti semplicemente nel nulla, dalla sera del 22 novembre 2015 al mattino seguente, con tutte le conseguenze che potete immaginare».

«BEFFATO DA BANCHE E GOVERNO», PARLA GIUSEPPE ALUNNI – VIDEO

Giuseppe Alunni
Giuseppe Alunni

Il motivo «A seguito del decreto ‘salva banche’ – racconta Alunni – costato ai risparmiatori qualcosa come un miliardo e 400 milioni di euro, il 22 novembre dello scorso anno le quattro banche commissariate, Popolare Etruria, Banca Marche, Cassa di Risparmio di Chieti e Cassa di Risparmio di Ferrara, hanno assorbito tutte le obbligazioni subordinate vendute nel tempo ai soci per finanziamento interno. Quest’ultimi, dalla sera alla mattina, si sono visti azzerati i propri investimenti obbligazionari, peraltro caratterizzati da rendimenti modesti e consigliati al tempo come ‘sicurissimi’».

Soldi spariti «In realtà – spiega l’imprenditore ternano – la banca con maggiori problemi era la Popolare dell’Etruria, mentre le altre avrebbero potuto avviare una ristrutturazione interna senza assorbire il capitale degli investitori. Così non è stato e i due decreti legge 80 e 81 successivamente emanati dal governo, impediscono di fatto l’azione legale da parte de risparmiatori verso i ‘vecchi’ amministratori delle banche in questione e, al tempo stesso, chi ha partecipato direttamente alle ‘ristrutturazioni’ è tenuto a rispettare il segreto di Stato, in palese violazione della Costituzione».

Conti ‘prosciugati’ «A distanza di un anno – racconta Giuseppe Alunni – non c’è stato alcun tipo di rimborso e ancora oggi molti risparmiatori credono che saranno risarciti. Il punto è che non esistono decreti attuativi su questo punto e il governo ha anche ‘bollato’ come speculatori gli obbligazionisti. Cosa che, a giudicare dai rendimenti di quei titoli, è assolutamente falsa».

Battaglia «In passato (Giuseppe Alunni ha anche scritto un libro sul tema, ‘Salvarsi dalle banche’, ndR) ho agito contro alcuni istituti di credito per danni causati da anatocismo e usura, ottenendo l’annullamento dei debiti e il ristoro dell’usura praticata. Battaglie che si sono concluse positivamente, per me, e adesso mi ritrovo di nuovo beffato in maniera apparentemente ‘legale’, con i soldi spariti direttamente dal conto corrente. Ma ora intendo fare tutto ciò che serve, qualsiasi forma di protesta ed azione, legale ovviamente, per ottenere giustizia. Mi muoverò autonomamente – spiega l’imprenditore – anche se questo è un tema che interessa tanti e spero che ognuno avverta l’esigenza di far sentire la propria voce. Parliamo di temi centrali per la vita dei cittadini e delle imprese: essere trattati come carne da macello non ci sta più bene ed è ora di spazzare l’aria di omertà che si respira su questioni apparentemente ‘intoccabili’ al pari delle persone che hanno causato questi disastri».

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