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Home » ‘Urban Re-generation’: «Terni e l’innovazione»

‘Urban Re-generation’: «Terni e l’innovazione»

di Simone Francioli
11 Giugno 2016
in Altre notizie, Attualità, Economia, Politica
Tempo di lettura: 4 minuti di lettura
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di Fra.Tor.

«Rinnovare l’azione politica per restituire al tessuto urbano la sua identità storica, ambientale e paesaggistica. Sperimentare un nuovo modo di interpretare la città come luogo di crescita sociale e culturale». Da Terni parte la sfida per una rigenerazione urbana che guardi al futuro. Comune di Terni, nove aziende multinazionali – Acciai Speciali Terni, Beaulieu International Group, Covestro, Erg, Fucine Umbre, Novamont, Sangemini Acque, Tarkett, Terni Energia -, con il patrocinio di Confindustria, insieme per valorizzare competenze e professionalità.

Partecipazione attiva «Oggi definiamo un percorso e uno strumento, insieme con una parte rilevante dei soggetti economici della città, partendo dall’idea che la rigenerazione urbana non è soltanto un fatto legato alla parte strutturale della città, quindi edifici, piazze e strade, ma che un pezzo fondamentale concerne anche le dinamiche della vita sociale e economica, quindi come i cittadini possano diventare protagonisti costruendo socialità», ha affermato il sindaco Leopoldo Di Girolamo. «L’obiettivo è sviluppare una partecipazione attiva e costruire delle dinamiche che possano innescare un consolidamento della rete di rapporti con l’impegno del pubblico e del privato, a cui abbiamo chiesto di essere attori rilevanti, non solo attraverso un investimento, ma anche cercando di muoversi in maniera sincronizzata rispetto ai bisogni della città».

GIUSEPPE CIOFFI (TARKETT) E RODOLFO ROSA (COVESTRO) – LE INTERVISTE

urban generationCambiamento e innovazione «Abbiamo preso spunto dalla realtà industriale e di impresa che ci caratterizza e di cui siamo orgogliosi», ha spiegato il vicesindaco Francesca Malafoglia. «Oggi interpretiamo la scelta della novità e il dovere di cambiamento e d’innovazione, modificando le relazioni con le aziende. Insieme definiamo e condividiamo dei concetti chiave che inquadrano il tema della rigenerazione urbana. Definiamo le azioni da fare per modificare l’elemento territoriale e la qualità della vita». L’amministrazione comunale «metterà a frutto e a sistema tutta la parte che riguarda i finanziamenti comunitari; le imprese si renderanno disponibili a esercitare la loro funzione attraverso progettualità innovative».

Nuove politiche urbane Secondo l’assessore alla cultura, Giorgio Armillei, «dare contenuto e sostanza a scelte di politica urbana innovative, nelle quali espressioni come ‘green economy’ ed ‘economia circolare’, non siano concetti vuoti, ma rappresentino le tappe di un percorso condiviso tra l’amministrazione pubblica e le imprese. Tutte le aziende coinvolte sono osservatrici privilegiate delle politiche di rigenerazione urbana. Ogni sito è impegnato in una propria azione e in una seria di scelte finalizzate ad aumentare la sostenibilità e a migliorare il rapporto con l’ambiente. Il loro coinvolgimento rappresenta un contributo fondamentale in termini di know how ed expertise per la progettazione e il successo delle nuove politiche urbane».

I 10 punti per la rigenerazione urbana

1 – Per una rigenerazione che guardi al futuro. Le aziende hanno affrontato ristrutturazioni, nuove imprese native green si sono affacciate, sono state recuperate aree industriali dismesse per creare cultura e impresa, altre aziende affrontano ogni giorno la sfida di rigenerare, riciclare e riqualificare. Il mondo cambia e le risposte di fine secolo scorso non bastano più.

2 – La rigenerazione urbana è frutto di un processo condiviso di cui diventano protagonisti tutti i talenti e tutte le competenze della città. Non ci sono più processi decisionali semplici e triangolari: grandi gruppi, grandi organizzazioni, grandi livelli di governo.

3 – La rigenerazione urbana punta a forme innovative di impiego delle risorse. L’opzione per l’economia circolare non è una scelta che riguarda solo lo sensibilità sociale ma implica un percorso di efficienza economica e di valorizzazione delle risorse per meglio rispondere ad un disegno complessivo di sostenibilità. Trasformare i rifiuti e gli scorti in materia primo secondaria da reinserire nei cicli produttivi.

4 – Green economy e circular economy non sono un’etichetta di marketing. Le imprese native green sono fattore trainante di crescita economica e di innovazione tecnologica. La diffusione dell’innovazione per contagio è una caratteristica di un territorio industriale smart.

5 – Cultura e creatività come fattori di contesto e settori produttivi di una strategia di rigenerazione che guardi al futuro. Cultura e creatività nella quale si esprimono i linguaggi dell’arte e che diventano strumenti di innovazione sociale quando sono frutto di percorsi di condivisione e di collaborazione.

6 – Le nuove forme dello scambio economico e dell’economia civile come espressione della pluralità dei modi di produzione e di scambio dei beni e dei servizi. La rigenerazione richiede pragmatismo e una visione di lungo periodo, senza primati morali e senza scomuniche.

7 – La rigenerazione urbana deve prevedere investimenti in istruzione secondaria e terziaria. Una logica di sopravvivenza o di mantenimento tradisce gli obiettivi della rigenerazione. Capacità di progetto, accettazione dei relativi margini di rischio e una politica di sviluppo, sono elementi fondamentali verso un percorso di rigenerazione. Possono essere porte di un processo di rigenerazione urbana solo gli attori del settore che rischiano.

8 – La qualità urbana dei processi di rigenerazione è garantita solo in contesti di condivisione e di libertà regolata. Il pensiero della rigenerazione è un pensiero collettivo e negoziato: solo la densità urbana assicura diversità e creatività.

9 – La rigenerazione urbana di seconda generazione corre per linee orizzontali di collaborazione tra territori e aree urbane che si integrano sulla base di interessi e esigenze funzionali, anche oltre i confini amministrativi. La rigenerazione urbana richiede lo costruzione di reti di città e di politiche territoriali integrate di area vasta.

10 – La rigenerazione urbana procede dentro un quadro di governance innovativo nel quale vigono parole d’ordine come network, collaborazione, diversità e sono abbandonate parole d’ordine come gerarchia, concertazione e omogeneità.

 

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