Il gruppo consiliare ‘Insieme è possibile’ al Comune di Otricoli, insorge sulle condizioni del polo sanitario del paese, il cosiddetto ‘Pes’ di via Tommaso Sillani, e sul progressivo abbandono dei servizi.
«Otricoli perde i pezzi»
«È in corso – spiegano da ‘Insieme è possibile’ – la progressiva disgregazione di quello (il polo sanitario, ndR) che ci è stato presentato come una sicura eccellenza, un ambiente nuovo ed efficiente per il quale sono stato spesi migliaia di euro. La guardia medica è stata spostata a Calvi per il mancato impegno ad individuare un nuovo locale, dopo il riconoscimento dell’inadeguatezza della sede. Inoltre dall’apertura della nuova sede, il medico sanitario non è più presente con disagi per i cittadini, specie anziani e bambini, che devono recarsi a Narni Scalo per vaccini ed altri servizi».
La petizione
I consiglieri comunali proseguono poi con il timore «che alcuni medici di base stiano cercando soluzioni esterne ai locali Usl di via Sillani perché umidi, bui, di complicata accessibilità e del tutto inospitali. Assurdo che ci siano poi lamentele per gli affitti troppo alti chiesti dal Comune, proprietario del bene. Infine la pediatra incaricata ad Otricoli ha reso nota l’intenzione di andare altrove. E il sindaco che fa? Chiede ai cittadini, fuori tempo massimo e con un messaggino su Whatsapp, di firmare una petizione ‘per il mantenimento dell’ambulatorio pediatrico’».
Polemica
Poi le ‘stilettate’ politiche: «Certo, mica parliamo di feste, di cerchie ristrette di interessi. Parliamo di un polo sanitario che riguarda tutti; un po’ come parlare di degrado, di aree in stato d’abbandono, di Poggio lasciata a sé stessa, di un parco lasciato nella morsa delle erbacce dopo il passaggio del Santo, di illuminazione a tratti inesistente e di tanto altro. Ma – si chiede ‘Insieme è possibile’ – un sindaco di tutti non avrebbe dovuto saltare subito sulla sedia di fronte a tale eventualità e, soprattutto, sbattere i pugni negli uffici della Usl chiedendo a nome di tutti noi un sostituto contestuale, invece di cavarsela con trenta secondi di messaggino e scaricando così la responsabilità di un eventuale insuccesso su noi cittadini?».