Nei giorni scorsi il rettore dell’università di Perugia, Maurizio Oliviero, pronunciando il discorso di inaugurazione dell’anno accademico, ha citato il notevole dato della presenza dell’ateneo – con ben 56 fra scienziati, ricercatori e docenti – nella prestigiosa lista del ‘World top 2% scientists’ Questo elenco è il risultato contenuto in un recente lavoro scientifico pubblicato sulla rivista internazionale Plos Biology dal titolo: ‘Updated science-wide author databases of standardized citation indicators’, autori John P. A. Ioannidis, Kevin W. Boyack e Jeroen Baas. Uno studio che evidenzia il 2% dei ‘top scientists’ mondiali di tutte le discipline, fra i quali anche 4.008 italiani e, appunto, i 56 dell’ateneo perugino.
I ricercatori ‘ternani’
All’interno di questo gruppo sono presenti scienziati il cui lavoro si sviluppa a Terni e, segnatamente, la parte rilevante è nell’ambito ingegneristico che vede ben 7 ricercatori ‘top scientists’ distribuiti nelle varie discipline, dalla scienza e tecnologia dei materiali, alla metallurgia, all’elettrotecnica, alla fisica tecnica, alle macchine e all’informatica. Così il professor Andrea Di Schino, presidente del corso di ingegneria industriale di Terni: «Questo riconoscimento non è nuovo per la realtà di Terni, che già negli anni scorsi vedeva docenti e ricercatori presenti in questa èlite ristretta. Di anno in anno il numero degli scienziati che ne fanno parte aumenta e questo non può che farci piacere e stimolarci. Questa crescita ha un valore ancora maggiore se si pensa che, come ha sottolineato e il professor Roberto Rettori, delegato del rettore per il settore dell’orientamento, tutorato e divulgazione scientifica, nella lista ci sono scienziati di Paesi, come gli Stati Uniti, dove gli investimenti in ricerca sono di molto maggiori rispetto a quelli italiani (3% del Pil negli Usa contro l’1,43% dell’Italia)».
«Si vuole potenziare il polo ternano»
Sul ragguardevole livello di rappresentazione dell’ateneo di Perugia e in particolare del polo scientifico didattico di Terni interviene anche il direttore Stefano Brancorsini: «Questa riconferma della validità dei nostri ricercatori ci gratifica ma non ci coglie di sorpresa. È il frutto di una costante valutazione dell’ateneo sui gruppi di ricerca di Terni e una sempre più convinta idea di potenziamento del polo da parte della governance di ateneo che crede nel ruolo strategico dell’attività di ricerca di Terni. Vari ulteriori potenziamenti ci saranno prossimamente e stiamo lavorando affinché questa lista veda una presenza più numerosa dell’università degli Studi di Perugia e un peso specifico del polo scientifico di Terni sempre maggiore».