Se in Italia, segnala Istat, «prosegue anche nel 2016 il trend positivo del settore agrituristico registrato negli ultimi anni, sia per il numero di strutture sia per le presenze e i comuni con agriturismi», la stessa cosa sembra non potersi dire per l’Umbria.

Strutture in calo Se l’Istat dice che «le aziende agrituristiche autorizzate nel 2016 sono 22.661, 423 in più rispetto all’anno precedente (+1,9%)» e che «tale incremento è dato dalla differenza tra le 1.275 nuove aziende e le 852 cessazioni», la situazione relativa all’Umbria è dimessamente diversa. Tra il 2015 e il 2016, infatti, strutture presenti nella regione sono passate da 1.271 a 1,252, con un calo di 19 unità, pari all’1,5%.
Controtendenza L’Umbria, quindi fa registrare l’ennesimo dato in controtrendenza, non solo nazionale, ma anche territoriale, visto che, sempre secondo Istat, «nelle regioni del Centro e del Mezzogiorno è localizzato il 59,5% degli agriturismi con alloggio, il 56,1% delle aziende con ristorazione, il 59% di quelle con degustazione e il 62,3% delle unità con altre attività».