di Michele Pennoni
Segretario provinciale di Azione-Terni
L’amara sconfitta di Amelia è amara nei numeri e nella sostanza. Amara, in primo luogo, perché non premia Pompeo Petrarca, persona onesta, seria, impegnata, stimabilissima che va ringraziata per l’impegno e l’amore che ha speso per la sua città e che avrebbe potuto davvero fare bene come primo cittadino (ma farà il bene della città, come d’altronde ha già fatto, all’opposizione).
Amelia: il nuovo sindaco è Avio Proietti Scorsoni – Foto e video
Amara, in secondo luogo, perché in una giornata in cui chi si pone l’ obiettivo di offrire un’alternativa al Governo del centrodestra, a partire dalle forze di centro come Azione, riesce a dare una prova impressionante di forza in tutto il Paese (vincendo ovunque, sia nella piazze più importanti che in quelle meno al centro dell’attenzione mediatica, o direttamente al primo turno o garantendosi un vantaggio in vista del ballottaggio). Questo succede dappertutto tranne che nella città della mura poligonali in cui si perde di dieci, dicasi dieci, punti percentuali.
Noi siamo convinti che Pompeo Petrarca sarebbero stato un amministratore più saggio del suo avversario ma se i cittadini scelgono una continuità davvero non entusiasmante, significa che dall’altro fronte non si è riusciti a proporre una storia nuova che facesse intuire un futuro diverso e interessante.
Non si è riusciti ad intercettare un elettorato Non è una questione di slogan o di ‘Patti’, la riproposizione del ‘modello Perugia’ o ‘modello Regione dell’Umbria’ non sta nei nomi o negli slogan ma nei volti e nelle storie e prospettive politiche che si offrono agli elettori. Non si combatte la continuità di uno schieramento riproponendo la propria. La proposta deve necessariamente interpretare un nuovo sentimento e un nuovo approccio.
Le scelte future per conquistare la fiducia degli elettori si vincono portando un elettorato moderato (vedi il ruolo decisivo a Perugia di Pensa Perugia e delle liste ‘centriste’ a sostegno di Stefania Proietti). La lezione di Amelia è dunque questa: rivolgendo lo sguardo verso sé stessi, al proprio ‘compattamento’, non si conquista la fiducia della maggioranza dei cittadini. Per vincere bisogna proporre prospettive di innovazione, nei nomi e nei programmi, dimostrando apertura verso il più ampio coinvolgimento di soggetti che rappresentano mondi liberali e moderati, senza i quali non si vince.