di Damiano Bernardini
Sindaco di Baschi – Candidato alla segreteria provinciale del Pd di Terni
In Umbria il centrosinistra dimostra con sempre maggiore forza di essere vivo, competitivo, vincente. Le recenti competizioni elettorali lo confermano: la vittoria alle regionali, l’elezione di Massimiliano Presciutti alle provinciali, i successi nelle ultime amministrative, dove spicca il risultato di Assisi. Eppure, c’è un’eccezione che continua a rappresentare una sfida cruciale per il futuro del nostro progetto politico: la provincia di Terni. Qui il Partito Democratico, pur contando su storie, risorse e competenze preziose, continua a non cogliere l’opportunità del cambiamento. Le sconfitte elettorali che si sono susseguite negli ultimi anni non sono solo numeri: sono occasioni mancate per incidere sulla qualità della vita dei cittadini.
Il congresso provinciale rappresenta allora un momento decisivo. Non per regolare conti interni, ma per decidere che direzione dare al nostro futuro. È il momento di osare, di aprirsi, di investire in una nuova classe dirigente che sappia ascoltare, coinvolgere, ricucire il rapporto con i territori, con il partito regionale, e con un elettorato che chiede un Pd credibile, trasparente, presente. In grado di rivitalizzare i circoli, coinvolgendo con diverse modalità la platea di iscritti, militanti ed elettori. Che abbia l’ambizione di costruire una proposta politica concreta, che parli alle persone e ai territori. Che si concentri sui temi per noi centrali-
Sanità. Difesa e sostegno della sanità pubblica e universalistica: una battaglia che non possiamo permetterci di perdere. Impegno verso la Regione per garantire un lavoro concreto per la realizzazione, il mantenimento e il potenziamento dei presidi ospedalieri, valutando ogni possibile soluzione senza preclusioni, consapevoli che dovrà rispondere a criteri di sostenibilità sotto il profilo tecnico ed economico. Attenzione sulla necessità di definizione di una rete di medicina territoriale realmente capace di rispondere ai bisogni diffusi. In questo senso, pieno sostegno all’azione partecipazione del nuovo piano sanitario regionale.
Istruzione. L’istruzione è lo strumento essenziale per il progresso della società. La scuola pubblica va difesa, partendo dai piccoli centri, dove l’istituzione scolastica rappresenta un autentico presidio di democrazia e di coesione sociale, fino ad arrivare alla città di Terni, dove il rafforzamento dell’offerta universitaria rappresenta una prospettiva di sviluppo concreta, legata anche agli investimenti in ricerca e sviluppo, che sono una straordinaria chiave per la crescita economica e sociale in una prospettiva di lungo termine.
Servizi. Senza servizi di prossimità, i territori si svuotano. La loro salvaguardia è l’unico antidoto reale allo spopolamento e alla crisi demografica. Lo diciamo con forza e in coerenza con quanto delineato anche nell’atto presentato in Consiglio regionale dai consiglieri Filipponi e Proietti. In questo filone rientrano anche trasporti e infrastrutture, che rappresentano un nodo strategico, non più rinviabile.
Lavoro. Impegno per un lavoro stabile, sicuro, equamente retribuito, in grado di assicurare ad ogni cittadino una ‘esistenza libera e dignitosa’ nel solco tracciato dall’articolo 36 della Costituzione.
Sviluppo economico e industriale. Attenzione rivolta alle prospettive della nostra economia, a partire dall’importante passo in avanti rappresentato dall’accordo di programma di Ast, che vede protagonista la Regione Umbria. Un accordo che apre la discussione e impegna le istituzioni su un tema cruciale: l’energia. Serve valorizzare gli impianti da fonti rinnovabili presenti sul nostro territorio per generare ricadute interne alla comunità. In questo quadro, si inserisce a pieno titolo anche il tema delle comunità energetiche, quale opportunità concreta che vogliamo sostenere e promuovere. In coerenza con la valorizzazione del paesaggio e la tutela dell’ambiente, che rappresentano il cuore pulsante di altri pilastri fondamentali: l’agricoltura di qualità che esalta le potenzialità delle aree rurali, e il turismo dei borghi, delle esperienze e delle città d’arte. Un turismo che crea valore senza consumare territorio, che racconta le nostre radici e costruisce futuro.
Davanti a queste prospettive, a chi propone la continuità di un corso che, a Terni e nella provincia, ha portato risultati non in linea con le aspettative e ha prodotto un isolamento crescente, noi contrapponiamo la proposta di un Pd che si rigenera, che si apre e che vuole unire. Non è tempo di conservare l’esistente, ma di costruire nuovi orizzonti. Con rispetto per tutti, con la volontà di valorizzare tutte le esperienze, ma con la fermezza di chi sa che restare immobili significa cedere ancora terreno. C’è una comunità democratica pronta a mettersi in gioco. Lo si sente nei circoli, nelle piazze, tra gli amministratori locali, tra i tanti iscritti e simpatizzanti che non hanno mai smesso di crederci. A tutti voi mi rivolgo: insieme possiamo riaccendere la speranza. Insieme possiamo ridare al Partito Democratico della provincia di Terni il ruolo che merita, dentro un centrosinistra regionale che ha ancora molto da dare al futuro di questa terra.