A volte ritornano ma spesso spariscono all’occhio e, quindi, si cercano ovunque e si ritrovano nei posti più impensati. Naturalmente si parla di opere d’arte, dipinti, in questo caso di immagini sacre, un tempo esposte alla venerazione dei fedeli nelle chiese.
«L’opera anche se da sempre conosciuta, ma non più presente fisicamente nella collegiata di Santa Maria a Matterella, nel territorio comunale di Ferentillo – afferma lo storico locale Carlo Favetti – rappresenta il martirio di San Lorenzo, una tela sagomata di importante dimensione realizzata da Lorenzo Bisini nella seconda metà del XVIII secolo. In origine, come dimostrato dalle foto di archivio della Soprintendenza, la tela sagomata era incastonata in una ricca cornice con putti, racemi e decorazioni settecentesche, posta sul pilastro di destra del presbiterio andando a coprire un affresco della seconda metà del XIV secolo raffigurante la Madonna in Pietà con Cristo deposto».
«La tela – continua Favetti – fu tolta e posta sul pilastro di sinistra della bussola di accesso alla chiesa. Questa rimozione fu eseguita successivamente per far ammirare il dipinto in affresco della Pietà che veniva coperto e considerato assai più prezioso a livello artistico della tela del leonessano Lorenzo Bisini. Quindi dagli anni ’70 la tela era presente al lato della bussola d’ingresso sopra all’acquasantiera, per tutto il periodo degli anni ’90. Con i lavori di ristrutturazione, anni 2000 circa, fu posta sulla parete della cappella della Madonna della Pietà. Da qualche tempo però, ed è un vero peccato, il San Lorenzo è stato riposto in una stanza all’interno della torre campanaria, insieme ad altre suppellettili di notevole importanza. Un dipinto interessante questo – aggiunge lo storico ferentillese – raffigurante, come detto, il martirio di San Lorenzo, vestito con abiti diagonali, inginocchiato sopra le nuvole, con lo sguardo estasiato verso il cielo. Tiene con la mano destra la graticola, simbolo del suo martirio, con la sinistra la palma. Sullo sfondo cinque teste cherubiche, tre alla sinistra e due alla destra».
«L’opera e’ attribuita dalla Soprintendenza a Lorenzo Bisini che, oltre ad essere pittore, è anche stuccatore e decoratore. Lorenzo fu il padre del pittore Venanzio Bisini, quest’ultimo nato a Leonessa nel 1749 e morto a L’Aquila nel 1811, autore di numerose opere in stucco e dipinti non solo nel leonessano e nell’alto Lazio Ora il dipinto necessita di un sostanziale recupero, non solo un intervento sulle cadute di colore, ma anche per riparare alcune rotture della tela che sbadatamente sono state procurate nei vari spostamenti. Ci auguriamo – conclude Carlo Favetti – che anche questa importante testimonianza storica e artistica, ma soprattutto devozionale, possa essere presa in considerazione dalla curia spoletina per un pronto intervento di recupero e. perché no, di una prossima ricollocazione nella chiesa Collegiata di Matterella per essere ammirata dai fedeli e dai turisti».