Il 2 novembre a Terni visto da Mirimao

FOTO – Le celebrazioni per la commemorazione dei defunti che si sono tenute sabato mattina al cimitero di Terni

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Celebrata sabato mattina al cimitero di Terni, dal vescovo padre Giuseppe Piemontese, la santa messa per la commemorazione di tutti i defunti, alla presenza del prefetto vicario Andrea Gambassi, del sindaco Leonardo Latini, del questore Antonino Massineo, delle massime autorità militari e civili cittadine, delle associazioni combattentistiche e d’arma e concelebrata dal vicario generale della diocesi, monsignor Salvatore Ferdinandi, e da numerosi sacerdoti della città. Una ricorrenza che accomuna, nel ricordo dei defunti, non solo i credenti ma tutte le persone che si sono recate in questi giorni al cimitero. Una tradizione che è segno di un legame di amore, ravvivato nella preghiera e nel ricordo. Il vescovo ha ricordato coloro che sono morti in questo anno in maniera inaspettata per malattia, calamità naturali, disgrazia o violenza: i morti sul lavoro, quelli nell’adempimento del dovere. Un ricordo particolare è stato per le vittime di questo anno: Vincenzo De Gennaro, carabiniere ucciso a Cagnano Varano (Foggia); Emanuele Anzini, carabiniere, travolto da un’auto a Bergamo; Mario Cerciello Rega, ucciso a Roma; i due agenti di polizia, uccisi a Trieste, un mese fa Pierluigi Rotta e Matteo Demenego.

Nella giornata di commemorazione dei defunti il vescovo ha posto l’accento sul senso del dolore e del ricordo in una società che tende a smarrire il senso di pietà verso i defunti: «Questo giorno è stato pensato come giorno della memoria e per rinnovare e mettere a fuoco la pluralità dei ricordi, onorare quanti ci hanno preceduto: da soli, con la famiglia e con la comunità civile, sociale. Alimentiamo la pietas che alberga nell’animo umano, ossia la devozione religiosa, il sentimento d’amore e di rispetto verso la famiglia, verso gli avi. Tanta solitudine e disperazione oggi è presente perché gli uomini hanno abbandonato la fede in Gesù. Direi, hanno messo da parte ogni fede, convinzione, principi nobili che elevano l’esistenza e la rendono vera, aperta all’infinito, al prossimo, al benessere comune. Se scompare Dio dalla società, scompare anche l’uomo. Ciascuno di noi perde di consistenza, indeboliamo il rapporto con l’umanità. Il valore stesso della vita e il rispetto che si deve, alla propria e altrui esistenza, viene oscurato: oggi siamo spettatori, in diretta, o come si dice: dal vivo, in onda, on line, di innumerevoli omicidi, femminicidi, suicidi, stragi, guerre, violenze fisiche a morali, a cominciare da quelle gratuite a quelle apparentemente motivate. Perfino adolescenti, radunati in bande, che bullizzano coetanei e adulti per divertimento; giovani che consumano e distruggono la propria vita con rischi irragionevoli, con l’uso di stupefacenti ormai di facile acquisto».

L’esortazione del vescovo è stata quella di riportare speranza con azioni concrete e responsabili a partire dalla famiglia, dalla scuola, dalla società, dalle religioni, dalla chiesa stessa. «Una corale azione per riportare in agenda non solo la libertà individuale, ma i valori umani, personali e civili della nostra cultura, i valori evangelici con la responsabilità collegata alle scelte e ai gesti di ognuno: adulti e giovani, genitori e figli, mariti e mogli, autorità e cittadini, imprenditori e prestatori d’opera: tutti coalizzati per riportare la speranza nella società, ciascuno per la sua parte. Basta odio diretto e on line, basta violenze materiali e verbali. La fede nella vita e la speranza nella risurrezione vanno seminate con urgenza, fin dall’infanzia e nelle piccole cose».

La cerimonia è proseguita all’interno del cimitero civico con la benedizione delle corone d’alloro, la preghiera in memoria dei caduti in guerra presso il Sacrario ai Caduti e la deposizione delle corone d’alloro presso i monumenti delle varie Forze armate, Corpi dello Stato associazioni combattentistiche e d’arma, e al monumento e fosse comuni dei caduti nei bombardamenti della città di Terni.

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