«Il Comune sponsor di una ditta di prodotti acustici offre sia il patrocinio che gli uffici pubblici per fare visitare i clienti e far fare business. Incredibile ma vero». La denuncia arriva da Enrico Melasecche, capogruppo di ‘I love Terni’ in consiglio comunale.

La lettera A far saltare la mosca al naso a Melasecche è una lettera, che viene infilata in questi giorni nelle cassette postali dei ternani. Premesso, dice il consigliere comunale, «che qualsiasi cittadino che riceve una busta chiusa con il simbolo del Comune di Terni si appresta a leggere una lettera istituzionale» e che «profonda meraviglia subentra nell’apertura quando rileva accanto al simbolo suddetto anche quello di una nota ditta che promuove la vendita di prodotti contro la sordità». Meraviglia che «si trasforma in sconcerto quando legge che quella ditta fa visite audiometriche a quei ternani che si rechino presso gli uffici del Comune collocati presso la palazzIna dell’Ex Foresteria, visita ovviamente gratis, ma con l’intento di vendere però i propri prodotti».
La richiesta Melasecche si rivolge quindi al sindaco Di Girolamo, chiedendogli «di far conoscere quali autorizzazioni siano state concesse, e da quale dirigente, per dare il patrocinio del Comune a delle visite audiometriche organizzate congiuntamente da Comune e da una ditta che vende prodotti contro la sordità presso i locali della Ex Foresteria; verificare come sia possibile che sia stata scelta quella ditta e non altre, e soprattutto presso gli uffici comunali, favorendo alcuni prodotti rispetto ad altri ed attirando i cittadini con il logo ed il patrocinio quando tali visite vengono fatte già gratuitamente presso i negozi di prodotti analoghi».
La provocazione Il consigliere comunale di minoranza, però, non si fa scappare l’occasione e chiede al sindaco di «accertarsi se tali visite non siano viceversa per gli assessori della sua giunta che, notoriamente, debbono essere ripetutamente sollecitati dal Presidente del Consiglio ad ascoltare e rispondere agli atti di indirizzo ed alle interrogazioni loro rivolte dai consiglieri comunali».