«Copiose traccia di umidità nel magazzino, mancata predisposizione di pasti per celiaci, realizzazione di un lavandino esterno, cella frigorifero non funzionante, lavastoviglie rotta da anni e generi alimentari conservati con totale mancanza delle norme igieniche più elementari. Una generale situazione di degrado e insalubrità che caratterizza da tempo la mensa degli agenti di Polizia penitenziaria in servizio nella Casa circondariale di Terni. Mensa che giovedì pomeriggio è stata chiusa dopo un’ispezione congiunta Asl e Nas a seguito delle denunce del Sindacato autonomo polizia penitenziaria (Sappe)».
«Situazione assurda» La notizia-denuncia viene da Fabrizio Bonino, segretario nazionale per l’Umbria del sindacato: «Ci si dovrebbe vergognare per come è stato lasciato allo sbando per molto tempo il personale di Polizia penitenziaria, in condizioni insalubri, indecenti e vergognose: e invece non sembra fregare a nessuno come vengono maltrattati gli agenti del carcere ternano. Stiamo parlando di una situazione assurda, da tempo ben nota a tutti ma che non ha ancora scandalosamente trovato una soluzione nonostante fosse a conoscenza di dirigenti regionali e comandante di reparto».

I buoni pasto Il segretario generale del Sappe, Donato Capece, rincara la dose: «Le istituzioni si dovrebbero vergognare per come vengono trattati i poliziotti in carcere e per le pessime condizioni nelle quali sono costretti a mangiare. Il degrado della mensa agenti del carcere di Terni è vergognoso e il Sappe rappresenterà ai vertici nazionali e regionali dell’amministrazione penitenziaria tutte queste criticità, sollecitando urgenti ed adeguati interventi, soprattutto ora che la mensa è stata chiusa da Asl e Nas. I poliziotti penitenziari di Terni cosa e come mangeranno per il periodo di chiusura della mensa? Subito si diano i buoni pasto agli agenti».

«Direzione tace» Giovanni Cesareo delegato provinciale di un altro sindacato di categoria – l’Osapp – accusa: «La direzione, che ci dicono i più informati, sapeva tutto dalla mattinata, ma volutamente si è astenuta da fare una comunicazione ufficiale al personale in servizio, che non ha potuto usufruire del pasto serale. La chiusura della mensa, frutto della inaspettata ispezione da parte di Asl e Nas, vivamente richiesta in passato da parte di alcune sigle sindacali tra cui l’Osapp, assolutamente contrastata dalla direttrice e dalle altre poche rimanenti sigle e lei vicine. Al momento quindi non vi è la possibilità per il personale in servizio di poter consumare un pasto. Ancora una volta, come da prassi, la direzione si è contraddistinta nei confronti del personale per vicinanza, comunicazione, attenzione e importanza».