Compie passi avanti, anche sul piano giudiziario, la vicenda relativa ad una 50enne di Terni che nei mesi scorsi aveva denunciato il marito 66enne, libero professionista, per maltrattamenti in famiglia, in relazione a tutta una serie di condotte che si sarebbero verificate nel tempo e in seguito alle quali la donna avrebbe accusato un profondo stato di prostrazione con ripercussioni anche sulla salute personale.
Indagini chiuse
Nei giorni scorsi – questo l’elemento di novità – la procura di Terni, nella persona del pubblico ministero Camilla Coraggio, ha infatti chiuso le indagini preliminari relative alla delicata vicenda, contestando al 66enne sia il reato di maltrattamenti verso familiari che quello di lesioni. Ora l’uomo potrà farsi interrogare dal pm, dare seguito ad indagini difensive o depositare memorie per scongiurare l’eventuale richieste di rinvio a giudizio, caldeggiata invece dal legale che assiste donna, l’avvocato Eugenio Pini del foro di Roma.
«Obiettivo: rendere impossibile la convivenza»
In particolare l’autorità giudiziaria contesta al professionista «una pluralità di azioni vessatorie morali, fisiche e psicologiche che, seppur realizzate in momenti successivi, sono risultate collegate da un’unica intenzione: ledere l’integrità della coniuge al punto di rendere dolorosa e quasi del tutto impossibile la convivenza».
Le accuse
Le ipotesi, nel concreto, coprono un arco temporale ampio e parlano di offese, minacce, percosse – compreso uno schiaffo seguito da una prognosi di sette giorni per la 50enne -, ma pure lesioni che l’uomo si sarebbe autoinferto solo allo scopo di denunciare la moglie, tentativi costanti di allontanarla dal figlio con atteggiamenti tali da screditarla di fronte agli occhi di quest’ultimo. In altri episodi il 66enne, inoltre, avrebbe denigrato la coniuge parlando male di lei con alcuni amici di famiglia e, dulcis in fundo, lo scorso ottobre nel pieno di una lite, l’avrebbe colpita con un pugno al volto rompendole un dente. Tutti elementi ricavati dalle denunce della donna che hanno compiuto passi avanti in sede giudiziaria e ora si tratta di capire se sfoceranno in una eventuale richiesta di rinvio a giudizio o meno.