‘Etica dei nuovi media’, convegno Goi a Terni

Un dibattito fra esperti relatori sulle linee guida per un corretto utilizzo di questa nuova dimensione digitale

Condividi questo articolo su

«La comunicazione negli ultimi anni è cambiata, diventando sempre più globale. Per questo è necessario dare un’istruzione alle persone su come utilizzare questo nuovo strumento». Di questo si è discusso venerdì pomeriggio, nella sala blu di palazzo Gazzoli, nel convegno ‘Etica dei nuovi media’ organizzato dall’accademia dei Filateti, dall’associazione culturale ‘Luigi Girolami’ e dalla Loggia ‘Gaio Cornelio Tacito’, con il patrocinio del Comune di Terni e del Grande Oriente d’Italia.

Nuova dimensione digitale «Siamo alle prese con nuovi fenomeni, a volte utilizzati in maniera sbagliata», ha sottolineato il sindaco Leopoldo Di Girolamo nel suo intervento. «Sappiamo bene come la rete, purtroppo, porti sempre più a fenomeni di bullismo. Grazie ad esperti relatori oggi abbiamo la possibilità di recepire le linee guida per un corretto utilizzo di questa nuova dimensione digitale».

L’INTERVISTA A RENATO CARNEVALI – IL VIDEO

Nuove espressioni Secondo Renato Carnevali, Maestro Venerabile della Loggia ‘Gaio Cornelio Tacito’ di Terni, «a partire dagli anni novanta si è instaurato, sia in Europa che nel Nord America, un acceso dibattito sui nuovi media, articolato in visioni spesso divergenti, oppositive e antitetiche. Da una parte i tecnofili, gli apologeti della nuova era digitale, i profeti del cyberspazio, ottimisti, sostenitori ed entusiasti, guru del nuovo Dasein digitale; dall’altra i tecnofobi, pessimisti, detrattori, catastrofisti, espressione di un atteggiamento intellettuale di derivazione pseudo-luddista, o tendente a sconfinare in una sorta di manicheismo tecnologico. L’obiettivo del convegno è cercare di superare la rigida categorizzazione e per tracciare le forme delle nuove espressioni di socialità e di umano riconoscimento».

terni-etica-dei-nuovi-media-2Internet Nel corso del convegno, con il professor Michel Maffesoli, emerito di sociologia alla Sorbona di Parigi, direttore del ‘Centre d’etudes sur l’actuel e le quotidien’, si è parlato di ‘Cyber culture: de la verticalité a l’horizontalité’. «Le reti sono diventate il palcoscenico in cui si esibiscono e talvolta prendono forma i differenti tribalismi che segnano il nostro tessuto sociale», ha detto il professore. «Esse sostengono e accelerano la grande mutazione che accompagna il passaggio alla postmodernità: dalla verticalità all’orizzontalità. Testimoniano apertamente quanto le società contemporanee non facciano più perno sull’individuo razionale padrone di sé e del mondo, ma su micro-aggregazioni sociali in cui il sé si perde nell’altro e si scioglie nelle differenti tribù di cui fa parte». Secondo Maffesoli «dobbiamo oltrepassare le barriere del moralismo e prendere atto di ciò che la società è al di là del bene e del male. Per ciò che riguarda Internet, per esempio, sappiamo che più del 60% del traffico è dedicato al sesso, alla religione, alle ‘chiacchiere’ e alle esperienze comunitarie. Ciò dovrebbe suggerirci, un’altra volta, quanto la rete sia un efficace mezzo di messa in scena degli elementi arcaici, dell’immaginario e dell’esistenza».

Il dibattito Raffaele Federici, docente di sociologia dei processi culturali presso il dipartimento di ingegneria civile e ambientale dell’università di Perugia, ha parlato, invece, di ‘Ossessione connettiva, mistica e tecnologia nei rimandi delle reti’. ‘La civiltà tecnologica: identità, valori e immaginario collettivo’ è stato il tema affrontato da Paolo Bellini, docente di filosofia politica presso l’università dell’Insubria. Successivamente, Arturo Diaconale, giornalista, membro del consiglio di amministrazione della Rai ha parlato di ‘Libertà di opinione nell’era digitale’. Infine, con Fausto Dominici, professore presso il liceo classico di Terni, si è aperta una discussione dal titolo ‘Stiamo tutti bene, cronache dalla scuola digitale’. Le conclusioni sono state affidate al professor Giancarlo Seri e a Sergio Rosso, Gran Maestro aggiunto del Grande Oriente d’Italia.

I riconoscimenti Venerdì pomeriggio, inoltre, Erika Lucci, presidente dell’associazione ‘Luce per Terni’, ha ricevuto un riconoscimento da Renato Carnevali, Maestro Venerabile della Loggia ‘Gaio Cornelio Tacito’, per aver affiancato come sponsor l’iniziativa culturale. Fuori da palazzo Gazzoli anche l’installazione dedicata a Tesla di Igor Borozan.

Condividi questo articolo su
Condividi questo articolo su

Ultimi 30 articoli