Scuola, gli studenti: «Alziamo la testa»

Le opinioni di Luigi Leone Chiapparino, di Altrascuola-Rete degli Studenti Medi Umbria e Yuri Di Benedetto Responsabile del Fronte della gioventù comunista

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Luigi Leone Chiapparino

di Luigi Leone Chiapparino
Coordinatore di Altrascuola-Rete degli Studenti Medi Umbria

Oggi, 13 settembre 2017, ricomincia la scuola per gli studenti della nostra regione e con esso ricominciano i tanti paradossi del nostro sistema scolastico. Vogliamo, fin dal primo giorno di scuola, fare luce sulle condizioni in cui gli studenti si trovano quotidianamente, rispetto alle quali la politica si dimostra sorda da troppi anni.

Chi torna a scuola oggi vive un pericolo concreto: la messa in sicurezza delle scuole, soprattutto alla luce di un anno tormentato da scosse di terremoto e calamità naturali deve essere una priorità: allo stanziamento di fondi deve seguire un monitoraggio continuo e attento delle condizioni delle strutture scolastiche.

Si aggiunge poi la totale assenza di finanziamenti per il diritto allo studio, motivo per cui il costo della scuola, anche per le famiglie in estrema difficoltà, supera i mille euro annui a studente, tra libri di testo, trasporti e corredo scolastico.

Viviamo un paradosso per cui, con la giusta introduzione della no tax area e con il sistema di borse di studio universitarie, la scuola dell’obbligo puó costare a una famiglia molto più dell’università. La risposta a questo non può e non deve continuare ad essere il mercatino del libro usato autorganizzato dagli studenti a cui moltissime famiglie in difficoltà si rivolgono nei territori.

La scuola deve essere luogo di cultura e sapere aperto e inclusivo. Chiediamo da anni un ripensamento della didattica e dei programmi, innovazione dal punto di vista della valutazione per superare il fine punitivo: in un momento in cui l’alternanza scuola lavoro, ormai obbligatoria da due anni per gli studenti, così come proposta dalla legge 107/2015, evidenzia i suoi limiti, e le cui storture non sono certo più giustificabili dietro alla retorica della novità, ancora in attesa di uno statuto che sia garante del rispetto dei nostri diritti, vogliamo essere ascoltati e coinvolti in un complessivo ripensamento della scuola, dai metodi di didattica alternativa, come la stessa alternanza scuola lavoro, all’innalzamento dell’obbligo scolastico e la riforma dei cicli scolastici, al numero chiuso e all’accesso all’università.

Come studenti e come giovani viviamo una condizione di profonda incertezza rispetto al nostro futuro, la scuola superiore sembra essere ormai diventata l’ultima tappa di una giovinezza che termina con la certezza della precarietà, ma non ci accompagna e non ci guida, non ci stimola ma ci punisce. Ora tocca a noi: vogliamo cambiare la scuola per cambiare il Paese!

Yuri Di Benedetto

di Yuri Di Benedetto
Responsabile regionale del Fgc – Fronte della gioventù comunista 

La scuola che viviamo è sempre più lontana dalle esigenze degli studenti, è una scuola di classe piegata agli interessi delle imprese e dei loro profitti. La nostra mobilitazione vuol far risaltare gli esiti negativi della Buona Scuola, soprattutto nell’alternanza scuola-lavoro obbligatoria che è la dimostrazione più chiara di questo stravolgimento: si permette ai padroni di sfruttare il lavoro gratuito di un milione e mezzo di studenti ogni anno e di risparmiare sulla formazione aziendale; si lascia alle imprese la possibilità di avere voce in capitolo sulla didattica e di sostituirsi allo stato nel finanziamento delle scuole.

Mentre avviene tutto questo, il diritto a un’istruzione di qualità è limitato o negato alla maggioranza degli studenti, tanto che un giovane su sei non riesce a finire il proprio percorso di studi. Questo modello educativo non valorizza le capacità degli studenti ma li educa alla precarietà e a un futuro di rassegnazione. Non siamo disposti a chinare la testa di fronte a tutto questo, abbiamo bisogno di un’educazione diversa e siamo determinati a conquistarla

Siamo pronti a mobilitarci in tutta la regione come nel resto del Paese, costruendo fin dai primi giorni di scuola la mobilitazione nazionale del 13 ottobre. Pensiamo già a un’assemblea studentesca pubblica e regionale per sviluppare un percorso di lotta per coinvolgere gli studenti medi di tutti gli istituti superiori. Organizziamoci e lottiamo per rivendicare una scuola che sia davvero a misura di studente, al servizio di noi futuri lavoratori e non delle imprese private. Cominciamo questo anno scolastico a testa alta, perché è più che mai necessario rispondere agli attacchi sistematici portati avanti contro il nostro futuro.

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Mercoledì mattina Altrascuola-Rete degli Studenti Medi Umbria e il Fronte della gioventù comunista erano davanti le scuole di Perugia, Terni e Foligno (anche se la prima vuole chiarire che le due iniziative non sono in alcun modo collegate tra loro) per inaugurare la campagna nazionale di mobilitazione per il 13 ottobre. Le foto si riferiscono a queste iniziative.

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