Acqua alla trielina: «Ecco la conferma»

Trielina nell’acqua potabile ternana. L’allarme, lanciato da tempo, adesso trova una conferma inquietante con l’arrivo dei dati richiesti dal M5S.

Prelievi shock «I prelievi svolti nella rete idrica di via Narni – dicono Andrea Liberati e Thomas De Luca, rispettivamente consigliere regionale e comunale a Terni del Movimento 5 Stelle – hanno riscontrato valori fino a 5 volte superiori al limite stabilito dalla legge (10 microgrammi/litro) per il consumo umano».

Le analisi I precedenti prelievi erano state svolti il 27 novembre scorso e all’analisi «presentavano valori ampiamente sotto la soglia limite. Il 17 dicembre l’Asm, che svolge le analisi per conto del Sii, ha svolto dei campionamenti ‘non programmati’ – dicono Liberati e De Luca – come ci è stato riferito dai vertici del servizio idrico. Il valore riscontrato è stato di 35,7 μg/l. Le analisi ripetute il 22 dicembre hanno rilevato 39,8 μg/l e quelle svolte il 23 dicembre 51 μg/l. A quanto ci è stato riferito, il 24 dicembre, data in cui Asm invia la nota al Sii, sarebbero stati prontamente staccati i pozzi di captazione di San Martino e Mattatoio dall’approvvigionamento dell’acquedotto. I pozzi Mattatoio 1 e 2, infatti, attivati per sostenere la carenza idrica, hanno raggiunto valori anche 13 volte superiori al limite di legge con 103 e 133,02 μg/l, riscontrati il 28 dicembre».

LA DOCUMENTAZIONE

I possibili danni Secondo l’Arpa Veneto, dicono i due consiglieri del M5S, «Effetti sullo sviluppo degli occhi, delle orecchie, del sistema nervoso centrale, della rima orale sono stati associati con l’esposizione al tetracloroetilene e altri solventi presenti in approvvigionamenti di acqua potabile. Per quanto riguarda la sua cancerogenicità lo Iarc (l’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro; ndr) ha classificato il tetracloroetilene nel gruppo 2A (probabile cancerogeno per l’uomo)».

La richiesta La questione, concludono Liberati e De Luca, «deve essere immediatamente calendarizzata nella commissione comunale competente, la terza, con una richiesta d’audizione di tutti i soggetti interessati. È inaccettabile che ad oggi le istituzioni interessate non si siano mai messe intorno ad un tavolo per affrontare la questione della contaminazione da tetracloroetilene dell’acquifero della conca ternana. Lo studio dell’Arpa infatti rende palese come fenomeni di questo tipo siano prevedibili ed evitabili perché direttamente proporzionali alla piovosità e alla siccità. Il sindaco e il Partito Democratico, che hanno respinto la nostra richiesta di interdizione all’uso dei pozzi contaminati e la costruzione di nuovi pozzi privati, sottovalutando ampiamente la questione, sono i primi responsabili di questa vicenda».

 

Condividi questo articolo su
Condividi questo articolo su

Ultimi 30 articoli