«Balordi e prostitute padroni della notte»

Terni, la denuncia dei proprietari di un locale di viale Trieste, preso di mira dai vandali

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di Francesca Torricelli

«È la seconda volta in una settimana. Ora basta, siamo stanchi». La denuncia arriva da Giorgio e Nicola, i proprietari del ‘Time out caffè’, il bar accanto alle piscine di viale Trieste a Terni. Nella notte tra lunedì e martedì, qualcuno gli ha letteralmente distrutto il distributore automatico di bevande che si trovava fuori dal loro locale. Ma il problema non è solo questo.

Il distributore di bevande

Il distributore di bevande

Il distributore distrutto Quando sono andati ad aprire il bar, martedì mattina, hanno trovato il disastro. «Il distributore di bevande era completamente distrutto e sbattuto a terra, le piante che abbiamo qui fuori erano tutte sfasciate. Un vero macello», spiega Nicola. E non è la prima volta. «Già qualche giorno fa ci avevano rubato le casse dello stereo e provato a rompere il distributore», ma in entrambi i casi i malviventi non sono riusciti a prendere né soldi né merce. «Questo è il minimo – aggiunge – perché ora quello è inutilizzabile e dovremo buttarlo via. Basta, non ci lasciamo più niente qui fuori».

IL DISTRIBUTORE DI BEVANDE E IL DEGRADO: GUARDA LE FOTO

La notte Ma quest’ultimo atto di vandalismo ai danni del ‘Time out caffè’ è solo l’ultima goccia che ha fatto traboccare il vaso, facendo esplodere la rabbia dei proprietari. «Lavoriamo qui da circa 10 anni e la situazione sta peggiorando sempre di più. Di giorno questa zona è bellissima, ci sono le scuole, le piscine, il palazzetto dove i ragazzi giocano a pallacanestro, un via vai di mamme con i loro bambini. Ma di notte si trasforma. Non c’è un lampione che è uno. E’ tutto buio. Abbiamo anche notato uno strano movimento di macchine». La zona, infatti, è nota per essere utilizzata per la prostituzione, sia femminile che maschile.

GUARDA L’INTERVISTA A NICOLA

La paura Giorgio e Nicola sono due uomini grandi, mica due ragazzini, «eppure non ci vergogniamo di dire che abbiamo paura», dicono. «Prima, la sera, restavamo aperti anche fino alle 22 più o meno. Ma ora no, siamo stati costretti a chiudere alle 20, meglio perdere qualche incasso che rischiare che qualcuno entri, magari ubriaco, e decida di farci del male per qualche spicciolo o per una bevuta in più». Il problema più grande «arriva quando spegniamo le luci e tiriamo giù le serrande. Il buio totale. Per un periodo abbiamo lasciato accesi i nostri faretti, ma non è possibile, è una spesa troppo grande per noi».

L'unico lampione dello spiazzo è rotto

L’unico lampione dello spiazzo è rotto

L’illuminazione Poco distante dal loro bar, c’è l’unico lampione dello spiazzo. «Rotto. Da anni. Abbiamo segnalato la cosa più volte, ma ci è sempre stato risposto che non c’erano i soldi per ripararlo. Ma quanto costerà mai cambiare una lampadina?». La richiesta più grande che fanno i proprietari del ‘Time out caffè’ è quella di «ridare a questa zona il respiro che merita. Le piante e l’erba non vengono potate da mesi, per terra è pieno di cartacce, bottiglie di vetro, siringhe e preservativi. Fuori dal nostro bar, quando apriamo al mattino, spesso troviamo gente che dorme sulle panchine. E’ arrivato il momento di fare qualcosa a partire da una nuova illuminazione che possa disincentivare questi atti di vandalismo».

 

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