‘Galleria dei veleni’: rinvio a giudizio per 3

Terni, alla base del processo i problemi di salute accusati da un tecnico entrato a contatto con le infiltrazioni del tunnel Tescino

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di F.T.

Quell’acqua mista a metalli pesanti – cromo esavalente, mercurio, piombo, rame e cadmio – gli era piovuta addosso mentre stava eseguendo alcuni lavori all’interno della galleria Tescino, proprio sotto la discarica Tk-Ast di vocabolo Valle. Era il marzo del 2009 e in seguito Alessandro Ridolfi, tecnico 43enne di origini toscane, avrebbe accusato gravi problemi di salute: piaghe in varie parti del corpo, allergie e un generale malessere – conseguenze di una ‘dermatite eczematosa corrosiva’ – che lo ha poi costretto ad un’invalidità del 20%.

Le ferite

Le ferite

A processo In seguito alla sua denuncia, sfociata in un’indagine del sostituto procuratore Elisabetta Massini, sono finite nei guai tre persone: l’amministratore unico della Ternirieti Scarl – l’azienda per cui Ridolfi lavorava e che aveva acquisito dall’Anas l’appalto per la costruzione del tunnel -, il direttore di cantiere e il responsabile del servizio prevenzione e sicurezza. Mercoledì mattina il gip Simona Tordelli li ha rinviati tutti a giudizio per ‘lesioni colpose’, imputazione derubricata rispetto all’ipotesi dolosa formulata dalla procura.

Mani rovinate

Mani rovinate

Prescrizione Il processo inizierà il prossimo 24 marzo di fronte al tribunale di Terni in composizione monocratica. Ma sull’intero procedimento incombe l’ipotesi – più che realistica – della prescrizione. I fatti contestati risalgono infatti al 2009 e per il reato in questione, la prescrizione è di sette anni e mezzo, con scadenza dei termini prevista per settembre 2016. Difficile che la sentenza possa arrivare entro quella data.

Alessandro RidolfiIl secondo filone Anche per questo, ora, Alessandro Ridolfi e il legale che lo assiste – l’avvocato Roberto Alboni del foro di Arezzo – si trovano di fronte ad un bivio. La prescrizione impedirebbe infatti di esercitare l’azione risarcitoria che lo stesso legale aveva stimato in una provvisionale di almeno 300 mila euro per il danno subito. Possibile, a questo punto, che il tecnico – le cui condizioni di salute vengono definite dal suo avvocato «per nulla buone» – decida di costituirsi parte civile nell’ambito del secondo procedimento aperto dalla procura di Terni sulla ‘galleria dei veleni’, ancora in fase di indagine e che vede al momento indagati un dirigente del settore ambiente di Tk-Ast e due dirigenti del compartimento per la viabilità dell’Umbria di Anas Spa.

Le cicatrici

Le cicatrici

Il cromo Nel marzo del 2008, all’imbocco della sud della galleria Tescino era stata scoperta una ‘piscina’ contenente circa 1.400 metri cubi di acqua densa di cromo esavalente, rinvenuta in seguito anche all’imbocco nord del tunnel, nella zona di Prisciano. Un fatto che, nel luglio del 2009, aveva portato al sequestro dello scarico sul Tescino, nel cantiere della Terni-Rieti, su disposizione del gip Maurizio Santoloci.

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