Ospedale di Terni: «Azienda solida»

La terza commissione consiliare riunita all’ospedale Santa Maria di Terni per discutere delle criticità e delle proposte per il futuro

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Criticità e proposte per il futuro dell’azienda ospedaliera ternana. Di questo, la terza commissione dell’assemblea legislativa dell’Umbria – presieduta da Attilio Solinas -, riunita giovedì pomeriggio all’ospedale Santa Maria di Terni, ha discusso insieme al direttore generale Maurizio Dal Maso, il direttore sanitario Sandro Fratini, il direttore amministrativo Riccardo Brugnetta e i capi dipartimento del nosocomio.

Azienda solida Dagli interventi dei vertici dell’ospedale è emerso, tra l’altro, come «il lavoro portato avanti negli ultimi anni ha consentito di raggiungere l’equilibrio di bilancio, con l’incremento delle attività e buoni risultati per quanto riguarda gli indicatori di efficienza, la mobilità attiva tanto a livello regionale quanto a livello interregionale, la riduzione dei tempi di pagamento dei debitori». Il direttore Dal Maso, in particolare, ha sottolineato che «l’azienda è solida dal punto di vista finanziario e di competenze professionali. Sta procedendo il lavoro di riqualificazione della struttura con importanti interventi di edilizia sanitaria. Stiamo lavorando su spostamenti e accorpamenti di reparti, ma anche sull’innovazione organizzativa e sulla valorizzazione del personale, priorità emerse anche dall’indagine di clima che è stata fatta per la prima volta in questa azienda». L’obiettivo per il direttore generale, «è quello di far lavorare i dipartimenti in maniera integrata, partendo dalle punte di eccellenza presenti e dalle buone capacità di performance sulle medie prestazioni. Interessante anche definire la prospettiva di un ospedale di insegnamento, grazie all’integrazione con l’università».

L’attrattività dell’ospedale Il presidente Solinas ha sottolineato come «questa riunione è stata la prima di una serie di audizioni che faremo con tutte le aziende sanitarie dell’Umbria per confrontarci con le direzioni aziendali e i professionisti che lavorano nelle strutture, con la finalità di recepire sollecitazioni e istanze, e verificare quelle che sono le prospettive gestionali con le quali verranno attuate le linee programmatiche definite dalla Regione. I dati che ci sono stati presentati qui a Terni sono da ritenersi sicuramente positivi e confortanti in particolare per quel che concerne l’attrattività dell’ospedale anche nell’ambito dell’alta specializzazione, anche grazie agli investimenti operati nell’innovazione tecnologica e nell’integrazione del personale. Tanto che il polo ternano è inserto tra i primi tre ospedali nazionali per capacità di attrazione». Il presidente della terza commissione ritiene, inoltre, «importante che venga effettuato un monitoraggio periodico dei parametri di efficienza e di efficacia delle prestazioni assistenziali. Sono emerse alcune sollecitazioni in merito alla necessità di potenziare gli investimenti nella ricerca e in alta tecnologia. Risulta inoltre prioritario il completamento della ristrutturazione edilizia e logistica del nosocomio ternano per la quale la Regione ha investito importanti risorse. Ritengo quindi che il lavoro impostato dalla nuova direzione aziendale dell’ospedale di Terni sia positivo e proficuo, in linea con il percorso virtuoso già avviato dalla precedente amministrazione».

Il dibattito Secondo il consigliere Emanuele Fiorini (Lega nord) «i punti critici dell’ospedale vanno dalle liste d’attesa al funzionamento del mammografo, fino alla carenza di personale e alla guardia radiologica h24. Bisogna unire le forze per dare risposte concrete ai cittadini». Per Raffaele Nevi (FI) «è necessario far diventare l’ospedale di Terni sempre più una struttura di eccellenza, risolvendo i problemi di spazio e di organizzazione che non consentono all’alta specializzazione di crescere ancora. In quest’ottica può essere utile un ospedale come quello di Narni-Amelia, creando sinergie per la gestione dei malati cronici». Secondo Carla Casciari (PD) «è importante lavorare sull’abbattimento delle liste d’attesa, sugli acquisti centralizzati e sui servizi di trasporto per l’emergenza neonatale. Dobbiamo spingere per la collaborazione interaziendale. In Umbria facciamo fatica a contaminarci ma è uno sforzo che dobbiamo fare». Silvano Rometti (SeR) ha ricordato, invece, che «l’ospedale di Terni parte bene per il lavoro fatto negli ultimi anni sotto l’aspetto economico, ma anche per gli investimenti sulla struttura. Siamo in un panorama di risorse calanti, mentre aumenta la domanda di salute. Bisogna lavorare per utilizzare al meglio le risorse che abbiamo. Sono necessarie integrazione tra le aziende su alcune alte specializzazioni». Infine, secondo Andrea Liberati (M5S) «serve un nuovo ospedale, piuttosto che continuare a buttare soldi nelle ristrutturazioni. Basterebbe un prestito a 40 anni, da ripagare con 5 milioni di euro al mese. Quello che si sta facendo non è rispettoso per la salute dei ternani. Vorremmo capire i rapporti pregressi tra azienda ospedaliera e Tk-Ast, perché c’è stato troppo silenzio sull’aumento dei tumori per alcune patologie. Un’omertà che dura da troppo tempo e che va interrotta. Alcuni medici si lamentano per la carenza di personale. Qui ci sono punte di eccellenza ma i cittadini ternani devono avere risposte concrete. Serve un cambio netto di rotta da parte della direzione aziendale».

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