Polveri Prisciano: prorogate le indagini

Terni: accolta la richiesta dei periti che avranno altri quattro mesi di tempo per accertare la situazione ambientale della zona

Condividi questo articolo su

Quattro mesi: questa la proroga chiesta, e ottenuta, dai periti incaricati dal gip Maurizio Santoloci per svolgere la ‘maxi indagine’ ambientale, con le modalità dell’incidente probatorio, sul fenomeno delle polveri di Prisciano e sugli effetti delle attività dell’acciaieria sui residenti della zona. Il tutto nell’ambito del procedimento aperto dal pm Raffaele Pesiri, sulla spinta degli esposti presentati dai cittadini, e che al momento vede indagato un dirigente della Ilserv per ‘disastro ambientale’ e ‘lancio di cose pericolose’.

Più tempo L’istanza è stata discussa nell’udienza di mercoledì mattina in tribunale, al termine della quale il giudice ha rinviato il tutto al 13 aprile 2016, per ascoltare le conclusioni dei tecnici incaricati dal tribunale: il chimico Ivo Pavan, l’ingegner Maurizio Onofrio del dipartimento di ingegneria dell’ambiente e del territorio del Politecnico di Torino e l’ingegner Roberta Spataro, esperta di modellistica e di simulazione di ricaduta.

Al lavoro Intanto le operazioni peritali proseguiranno nei prossimi giorni, il 15 e 16 dicembre, con l’accesso dei tecnici nel parco scorie di Ast. Previste campionamenti e anche l’installazione di specifiche centraline di rilevamento – tecnicamente ‘deposimetri’ – all’esterno dell’area delle acciaierie. I cittadini, circa una sessantina quelli che hanno presentato denunce contro il fenomeno delle ‘polveri’, sono rappresentati dagli avvocati Federica Sabbatucci, Francesca Carcascio, Antonella Dello Stritto e Loris Mattrella.

Condividi questo articolo su
Condividi questo articolo su

Ultimi 30 articoli