Terni, blitz in Comune: ecco gli indagati

Sedici le persone coinvolte nell’operazione ‘Spada’: ci sono politici, dirigenti, funzionari comunali e responsabili di cooperative

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Perquisizione in Comune

Perquisizione in Comune

Una maxi indagine relativa a diversi appalti per pubblici servizi affidati dal Comune di Terni ad alcune fra le più importanti cooperative della regione, con sede in provincia di Terni ma anche nel territorio di Perugia. Atti su cui gli inquirenti – in primis il procuratore capo Alberto Liguori e il sostituto Raffaele Iannella – hanno voluto vederci chiaro, affidando alla squadra Mobile di Terni – coordinata dal dirigente Alfredo Luzi – una delle indagini più delicate ed esplosive che si ricordino negli ultimi anni in città. In primis per l’importanza di alcune delle persone coinvolte e del ‘sistema’ che gli inquirenti puntano a far emergere.

LUZI (SQUADRA MOBILE): «ASSOCIAZIONE PER DELINQUERE»

Gli inquirenti in Comune

Gli inquirenti in Comune

Il ‘blitz’ Giovedì mattina intorno alle 8.30 gli agenti della polizia di Stato – supportati dai finanzieri del Nucleo di polizia tributaria e della Compagnia di Terni – si sono presentati a palazzo Spada, negli uffici comunali di corso del Popolo e in altre decine di luoghi, fra abitazioni private e sedi legali di coop. È così che è emersa l’operazione ‘Spada’ a cui gli inquirenti lavoravano da oltre un anno e che ha portato al sequestro di una notevole quantità di documenti, ma anche computer, supporti informatici e server nell’ambito delle trenta perquisizioni disposte dall’autorità giudiziaria. L’inchiesta si basa anche su centinaia di intercettazioni telefoniche, ma anche ambientali, da cui emegerebbero numerose irregolarità nell’affidamento di appalti e lavori pubblici da parte del Comune di Terni.

‘OPERAZIONE SPADA’: LE IMMAGINI

Documenti acquisiti al 'Pentagono'

Documenti acquisiti al ‘Pentagono’

Gli indagati Sedici in totale le persone indagate per diversi fatti: a tutti viene contestata l’associazione per delinquere finalizzata alla turbata libertà degli incanti ed alla turbata libertà del procedimento di scelta del contraente. Per due di loro l’ipotesi di reato è anche quella di falso ideologico. Gli assessori comunali iscritti nel registro degli indagati sono Vittorio Piacenti D’Ubaldi (bilancio) e Stefano Bucari (lavori pubblici). Tra dirigenti, funzionari e tecnici del Comune di Terni indagati, figurano Renato Pierdonati, Federico Nannurelli (direzione lavori pubblici) e Paolo Neri (direzione gestione e manutenzione patrimonio).

IL ‘BLITZ’ DI POLIZIA E FINANZA IN COMUNE – VIDEO

Coop e aziende I rappresentanti del mondo della cooperazione finiti nell’indagine sono Sandro Corsi (Actl), Stefano Notari e Carlo Andreucci (Alis), Gianluca Tomassi (La Torre), Antonio Sabatini (UltraServizi), Luca Ascani (Gea), Alessandro Marinucci (Asso) e Nicola Cimadoro (Solco). Coinvolti anche l’amministratore della AllFoods Massimo Piacenti, il dirigente della stessa azienda Riccardo Fioriti e il commercialista Goffredo Maria Copparoni.

Polizia e Finanza a palazzo Spada

Polizia e Finanza a palazzo Spada

Gli appalti finiti sotto la lente di procura e forze dell’ordine sono quelli relativi allla manutenzione del verde pubblico, alla gestione della Cascata delle Marmore, ai lavori di realizzazione dell’impianto anti incendio del Caos, il ‘contact center’ passato dalla società Usi a Terni Reti, gli appalti per la gestione delle mense e dei cimiteri.

L’indagine Le ultime perquisizioni si sono concluse nel pomeriggio di giovedì – con le luci del ‘pentagono’ di corso del Popolo rimaste tutte accese ben oltre l’orario di lavoro – mentre i documenti acquisiti sono stati messi ‘in ordine’ in questura fino a tarda serata. Ora spetta agli investigatori della Mobile e della Finanza analizzare tutto il materiale, alla ricerca di riscontri probatori relativi al quadro ipotizzato: quello di un ‘sistema’ di affidamento degli appalti segnato da irregolarità e finalizzato a favorire coop ‘amiche’ a discapito di altre. L’indagine è aperta e non è escluso che altre persone, al momento estranee, possano essere coinvolte, così come non si può escludere l’applicazione di misure cautelari. Allo stesso modo, fra gli indagati c’è già chi si dice pronto a chiarire tutto e certo di potersi mettere la vicenda alle spalle in tempi brevi e senza conseguenze.

DI GIROLAMO: «NO A STRUMENTALIZZAZIONI»

Luci accese al 'Pentagono'

Luci accese al ‘Pentagono’

Il sindaco Leopoldo Di Girolamo ha commentato così la maxi indagine deflagrata giovedì mattina: «L’amministrazione comunale di Terni evidenzia la sua serenità nel prendere atto dell’attività degli inquirenti, fiduciosa che presto emergerà il quadro di correttezza amministrativa che per questo governo della città – afferma il sindaco – è stato sempre un valore imprescindibile. Nella giornata di oggi (giovedì, ndR) abbiamo messo a disposizione tutto quanto richiesto dalla magistratura in un clima collaborativo, nell’interesse condiviso di evidenziare la verità. L’azione amministrativa prosegue nel rispetto del mandato elettorale e nella convinzione di aver sempre operato nel rispetto del quadro normativo e legislativo, portando avanti gli interessi della comunità ternana. Continueremo nella azione di governo – aggiunge Di Girolamo – anche alla luce delle fondamentali partite che sono in corso per il futuro di questo territorio. Continueremo ad essere a disposizione degli inquirenti per ogni possibile chiarimento, tenendo ferma la correttezza e il rispetto istituzionale». Poi, però, arriva anche la ‘reazione’ del primo cittadino: «È comunque doveroso da parte nostra – afferma Di Girolamo – respingere ogni tentativo di strumentalizzazione politica, in quanto da sempre fermamente convinti che una cosa è il rispondere all’autorità giudiziaria e un’altra che l’azione di vaglio e di indagine sia utilizzata sul fronte politico. Respingiamo ogni tentativo di giudizio non portato avanti dagli organi costituzionalmente preposti ma da ogni altro soggetto non deputato. Renderemo conto all’opinione pubblica in maniera dettagliata di ogni notizia in nostro possesso, affinché il quadro della trasparenza e dell’informazione sia alimentato in una dimensione più ampia possibile». Una risposta ‘d’orgoglio’ quella del primo cittadino, ma certo l’indagine – non solo per il coinvolgimento dei due esponenti di giunta – può rappresentare un punto di svolta nella vita politica cittadina, in una fase in cui fra i temi ‘bollenti’ ci sono il complicato riequilibrio di bilancio e il riconoscimento di Terni come ‘area di crisi complessa’. Temi a cui, giovedì, se n’è aggiunto un altro di non poco conto.

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