Terni, camorra: dopo il selfie ecco i messaggi

Ecco come Pasquale ‘Lino’ Sibillo si teneva in contatto via WhatsApp con parenti e amici

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Se il selfie di Pasquale Sibillo – scattato negli uffici della Questura di Terni subito dopo l’arresto e finito su Facebook a tempo di record – ha fatto scalpore, adesso è la volta dei messaggi su WhatsApp a far discutere. A ricostruire la storia è stato il quotidiano napoletano Metropolis.

Pasquale Sibillo

Pasquale Sibillo

I messaggi Una persona vicina al giovane boss della camorra – Sibillo ha memorizzato il suo numero sotto il nome di ‘Roby De Niro’, un attore amato – su WhatsApp, durante la latitanza, gli scrive: «Ieri ho sentito mamma, ha detto goditi questa vacanza»; mentre Sibillo gli fa sapere che «sto bene fratello, al di là della grande mancanza. Viva i Leoni. F.S.». Dove ‘F.S.’ starebbe per ‘famiglia Sibillo’.

La latitanza Pasquale Sibillo avrebbe cambiato almeno tre covi, tra Ponticelli, Capodichino e l’hinterland nord di Napoli. Poi si è trasferito a Terni dove, secondo le indiscrezioni, frequentava lo stesso bar di alcuni carabinieri del Nucleo radiomobile dei carabinieri. Altre ‘sfide’ erano quelle di gestire’ quattro degli undici account aperti su Facebook e sui quali pubblicava fotografie del fratello Emanuele (ucciso il 2 luglio scorso), lanciava minacce ai nemici e rincuorava gli amici.

IL VIDEO DELL’ARRESTO

La foto apparsa su Facebook

La foto apparsa su Facebook

Il selfie Certo, la storia della foto in Questura, un po’ di scompiglio l’ha creato: una vicenda  – probabilmente una semplice ‘leggerezza’ – su cui magistratura e investigatori vogliono comunque fare chiarezza.

LE FOTO DELL’ARRESTO

Il web E proprio internet potrebbe aiutare a capire meglio ‘l’universo’ in cui si è formato e radicato il mito dei Sibillo: ci sono gli hastag #manuelvive, ma anche i tatuaggi – ‘E.S. 17’ – usati come immagini del profilo sui social network.

Emanuele Sibillo

Emanuele Sibillo

Il fratello morto Fino, spiega il quotidiano napoletano, ai fotomontaggi che riprendono il volto di Emanuele Sibillo incastonato in un diamante o in un sole che tramonta su Napoli. Emanuele Sibillo avrebbe compiuto 20 anni la scorsa settimana e nelle vie e nei vicoli che erano il ‘regno’ del baby boss assassinato in via Oronzio Costa quattro mesi fa sono partite tre batterie di fuochi d’artificio in suo ‘onore’.

Gli equilibri Dopo che ‘Lino’ Sibillo è finito nel carcere di Sabbione a Terni, lo scenario a Napoli potrebbe cambiare rapidamente, perché gli equilibri criminali sarebbero diventati ancora più instabili. Sul mercato delle droghe – un affare che fa gola – sarebbe già oggetto in corso una sorta di azione preparatoria per quella che potrebbe diventare una nuova guerra. E i ‘Leoni’ si starebbero organizzando per combatterla.

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