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Home » Terni, il caso Novelli diventa nazionale

Terni, il caso Novelli diventa nazionale

di Marco Torricelli
24 Novembre 2016
in Economia, Imprese, Lavoro
Tempo di lettura: 5 minuti di lettura
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Giovedì mattina c’era il vice presidente della Regione, Fabio Paparelli e ci sono i sindaci di Terni e Amelia, Leopoldo Di Girolamo e Laura Pernazza, insieme a lavoratori e sindacalisti, davanti alla sede del gruppo Novelli, per un presidio di protesta organizzato dopo il temuto ‘stop’ nella trattativa di cessione dell’azienda.

PARLANO PAPARELLI E DIGIROLAMO – IL VIDEO

novelli-presidio-3333Il presidio La paura e la tensione erano palpabili, tra i lavoratori: quella in corso – e per il momento interrotta – era stata presentata come l’unica trattativa praticabile, ma le ultime notizie circolate hanno fatto vacillare anche le certezze date per acquisite.

PARLA PAOLO SCIABOLETTA (FLAI CGIL) – IL VIDEO

La trattativa Mercoledì, a Roma dal notaio per sottoscrivere il passaggio di mano che dovrebbe restituire nuove prospettive all’azienda e ai suoi lavoratori, nessuno di loro si era presentato. Alimentando così  i timori della vigilia, esternati da sindacati e istituzioni sul possibile futuro della Novelli. Ma giovedì mattina – un giovedì che si preannuncia teso – la famiglia Novelli dice la sua sulla trattativa.

LE IMMAGINI DELLA GIORNATA – FOTOGALLERY

novelli-prefettura1-copy
L’incontro in Prefettura

La protesta continua  I soci della Novelli non hanno risposto ad una richiesta di incontro presentata da chi presidia la sede ed allora cambia il programma: il presidio resta attivo e i sindacati hanno chiesto al Prefetto di convocare la proprietà per l’incontro previsto alle 12,30. I lavoratori attenderanno davanti ai cancelli il ritorno dei loro rappresentanti. Anche questa richiesta, però, sarebbe caduta nel vuoto: davanti al Prefetto Pagliuca, infatti, ci sono i rappresentanti sindacali, i sindaci Di Girolamo e Pernazza, e in rappresentanza della Regione, Mauro Andrielli.

PARLA SIMONE DEZI (FAI CISL) – IL VIDEO

Parla la famiglia «Con riferimento agli articoli di stampa ed ai comunicati apparsi negli ultimi giorni – dicono Torquato, Ferdinando ed Enzo Novelli – la famiglia, nel respingere ogni responsabilità ed addebito che le vengono attribuiti in relazione alla gestione degli ultimi quattro anni, durante i quali una situazione già difficile è considerevolmente peggiorata, intende chiarire la propria posizione. L’attuale fase di riflessione è giustificata dai timori generati dalla totale assenza di notizie in ordine alla capacità dell’acquirente di garantire la continuità aziendale e le condizioni a cui ciò avverrebbe. Infatti, ai soci non è stato sottoposto né un piano industriale né altre informazioni sui progetti di prosecuzione dell’impresa. Pertanto auspichiamo che l’organo amministrativo, o chi per esso, doverosamente sottoponga ai soci, nel più breve tempo possibile, tutti gli elementi che ci rassicurino circa la effettiva soluzione degli attuali problemi e sullo sviluppo delle reali potenzialità del gruppo, in modo da prendere una decisione ponderata e consapevole nell’interesse di tutti».

PARLA LEO BRIZIOLI (FAI CISL) – IL VIDEO

musaio-novelli-presidio
Alessandro Musaio (al centro)

Parla Musaio Secondo Alessandro Musaio, il professore della Luiss che guida il Consiglio di amministrazione ‘tecnico’ del gruppo Novelli «buona parte della famiglia disponibile a cedere, mentre una minoranza era rimasta silente. Mercoledì abbiamo atteso due ore invano dal notaio, con gli acquirenti. Il Cda si augura che essendo questa l’unica alternativa che tiene gruppo unito e salvaguarda il personale, la famiglia concluda il passaggio di mano. Non abbiamo strumenti coercitivi, ma la famiglia deve essere responsabile verso queste 500 famiglie. Non c’è un braccio di ferro ma questa scelta non dipende da noi». I lavoratori contestano il fatto che l’azienda paventi la possibilità del blocco stipendi di fronte allo stallo: «Lo stop all’operazione crea difficoltà e incertezze al gruppo. Dobbiamo tenere conto di questi effetti e salvaguardare l’attività. Noi finora abbiamo chiesto ai lavoratori sacrifici, non al buio, ma sulla base del nostro compito che è quello di trovare una prospettiva. Ora c’è ma la conclusione non dipende da noi».

LE PAROLE DI STEFANO TEDESCHI (SEGRETARIO REGIONALE UIL UILA) – IL VIDEO

«Famiglia sa tutto» In relazione alla nota fatta circolare dalla famiglia Novelli, Musaio è deciso: «La famiglia conosce, illustrati da me e dal ministero, i contenuti e la struttura dell’offerta. La conoscenza del piano industriale non può interessare chi non avrà più interessi diretti nell’attività. Non può essere baluardo. Da un pezzo ho rinunciato a comprendere le logiche dei soci. La situazione è semplice: se la famiglia decide cedere, i tempi sono celeri. E i soci di minoranza non possono ostacolarla. C’è un gruppo disponibile a mettere liquidità sul piatto, incrociamo le dita».

novelli-pefettura2-copySindacati attaccano Il destino di Gruppo Novelli-Nuova Panem, dicono i sindacati nazionali «è purtroppo nella mani di alcuni membri della famiglia che si stanno rivelando, giorno dopo giorno, sempre più irresponsabili. Nonostante i sacrifici fatti negli anni dai lavoratori per cercare di salvaguardare l’occupazione e il destino dell’azienda, nonostante gli sforzi fatti dal Cda e dal Mise che hanno portato al deposito, la scorsa settimana, di un’offerta per l’acquisto dell’intero Gruppo che avrebbe risanato i debiti, alcuni soci della famiglia Novelli stanno tentando di boicottare il futuro dell’azienda e dei lavoratori, rifiutando di fatto di sottoscrivere l’offerta presentata. Queste persone, le stesse che hanno cumulato 120 milioni di debiti, sono irresponsabili».

Le accuse Le organizzazioni sindacali insistono: «Ci chiediamo a questo punto: non esiste il senso di responsabilità sociale? La famiglia in queste ore ha chiesto più tempo per valutare un eventuale piano industriale di chi è disposto a subentrare. Ci teniamo a chiarire che questo è un lavoro che dovranno fare le organizzazioni sindacali nell’interesse dei lavoratori, in sinergia con il Mise e le istituzioni territoriali coinvolte. Chi ha prodotto milioni di debiti non è in grado di valutare la bontà di un piano industriale. Il tempo della famiglia Novelli è finito anni fa quando le loro scelte scellerate hanno portato l’azienda sul lastrico. In più, a causa di questo ritardo nella cessione, gli amministratori hanno reso noto che non ci sono i soldi per pagare gli stipendi. Non è possibile che a pagare siano sempre i lavoratori. Ora è il momento delle scelte e tutti sono chiamati a fare la loro parte».

La manifestazione nazionale Per questo motivo, «le segreterie nazionali di Fai, Flai e Uila indicono per lunedì 28 novembre alle 11, una manifestazione nazionale che si terrà a Terni, che vedrà la partecipazione di tutti i lavoratori dei siti attivi in Umbria, Lombardia e Lazio. Le modalità saranno rese note nelle prossime ore. Le organizzazioni sindacali chiedono anche di essere ricevute dalle istituzioni territoriali ai massimi vertici, insieme con i soci di Gruppo Novelli-Nuova Panem, per cercare di addivenire il prima possibile a una soluzione positiva della vicenda»..

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