Terni, gli immigrati diventano ‘volontari’

Documento promosso dalla prefettura per favorire l’integrazione attraverso attività sociali sul territorio

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Favorire l’inserimento del migrante nella comunità che lo ospita attraverso il suo coinvolgimento in attività di volontariato: è l’idea-guida attorno al quale si sviluppa il protocollo d’intesa che verrà siglato venerdì mattina in prefettura, con l’adesione di Anci Umbria, Inail, Direzione territoriale del lavoro e dei Comuni che ospitano le strutture temporanee di accoglienza dei migranti, degli enti gestori e dei sindacati

Il documento promosso dalla prefettura «mira a costruire percorsi di accoglienza e integrazione a favore dei migranti ospitati in provincia che attendono di vedere definita la loro domanda di riconoscimento della protezione internazionale. Per il richiedente asilo – spiegano dall’Ufficio territoriale del Governo – l’attività di volontariato diventa così un’occasione per conoscere il contesto sociale nel quale si trova ed anche per maturare una ‘coscienza della partecipazione’ in grado di metterlo in sintonia con la comunità che lo accoglie, la sua cultura e i suoi bisogni».

Gli impegni Nel protocollo vengono definiti gli impegni assunti dal cittadino straniero, da formalizzare in un ‘patto di volontariato’, dal Comune che lo ospita e dall’ente gestore della struttura dove è accolto. «Il tutto – chiarisce la prefettura – nel rispetto di ogni necessaria garanzia per la dignità e la sicurezza del migrante, dalla copertura assicurativa per eventuali infortuni fino alla previsione di appositi percorsi di formazione e addestramento in materia di sicurezza».

Il prefetto «Crediamo molto in questa iniziativa – spiega il prefetto Gianfelice Bellesini – che esalta il valore della solidarietà e della partecipazione quale possibile chiave di dialogo ed integrazione fra il migrante e la comunità che lo ospita. Il coinvolgimento del richiedente asilo in attività di servizio e di pubblica utilità può essere una formidabile opportunità di conoscenza e accettazione reciproca, in grado di rinsaldare una relazione di accoglienza che non si basi solo sul principio di assistenza, ma anche sulla reale volontà dello straniero di entrare a far parte di una comunità condividendone l’idea di bene comune».

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