Terremoto: «Casette, ecco come saranno»

Sergio Zaccarelli, del consorzio Cns, illustra come verranno realizzate quelle che ospiteranno gli sfollati dell’Umbria

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Una struttura in acciaio, tamponamenti e coperture in pannelli isolati con poliuretano e verande esterne in legno. Alle richieste della Regione, che vuole fare in fretta a far uscire i terremotati dell’Umbria dalla tende, arrivano le prime risposte – e proposte – per la realizzazione dei Sae, le soluzioni abitative di emergenza.

Un esempio

Il rendering di un progetto (Ansa)

La soluzione I materiali proposti sono quelli con i quali il Cns (il Consorzio nazionale servizi) intende realizzare le così dette ‘casette’ per le popolazioni colpite dal terremoto del 24 agosto. Il Cns ha infatti stipulato un accordo quadro con la Protezione civile per un massimo di 850 ‘casette’, a seguito della vincita dell’appalto, insieme ad altre societa, per la fornitura dei Sae.

Sergio Zaccarelli

Sergio Zaccarelli

Le caratteristiche «Saranno le Regioni – spiega Sergio Zaccarelli, il procuratore designato dal nuovo consiglio di gestione del Cns responsabile del progetto – a scegliere quali ditte si dovranno occupare della fornitura e stabilire la quantità dei moduli necessari. La nostra proposta – spiega – prevede moduli di classe A+ da 40, 60 e 80 metri quadrati per soddisfare le diverse esigenze abitative, sono studiate per essere fruibili anche da persone disabili e tutte complete di arredi ed elettrodomestici di classe A++. Per quanto riguarda l’impiantistica, invece, abbiamo scelto di non usare una pompa di calore, ma una caldaia a condensazione con corpi radianti in ghisa per dare l’idea di un’abitazione definitiva e non provvisoria».

L’INTERVISTA CONCESSA ALL’AGENZIA ANSA

Sette mesi E proprio questo è l’obiettivo, spiega Zaccarelli, «l’obiettivo che si cerca di perseguire: realizzare delle abitazioni che riescano a dare l’idea di residenze definitive e confortevoli, attenuando quella sensazione di provvisorietà che solitamente caratterizza le soluzioni abitative di emergenza. L’accordo stipulato con la Protezione civile prevede 7 mesi per la realizzazione delle casette, come annunciato dal governo. Siamo in grado di rispettare questa tempistica».

Nuovo corso Il nuovo consiglio di gestione di Cns, «che si è insediato un anno fa – chiarisce il procuratore – rappresenta un nuovo corso rispetto al passato». Il riferimento è all’accostamento del nome del Consorzio con alcune vicende legate all’inchiesta di ‘Mafia capitale’ per l’affidamento di lavori a ditte rimaste coinvolte nelle indagini. «Il Cns infatti risulta tuttora iscritto alla ‘White list’, un atto della procura che attesta l’assenza di eventuali tentativi di infiltrazioni mafiose».

 

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