Terremoto in Umbria, progetti condivisi

La presidente della Regione relaziona l’assemblea legislativa sulla situazione attuale e sulla sua possibile evoluzione: due le risoluzioni approvate

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La presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, ha riferito martedì mattina in consiglio regionale su quella che è la situazione attuale nelle zone colpite dal terremoto. La ricostruzione, ha messo in evidenza, «tecniche innovazione, materiali di qualità e procedure in grado di garantire la sicurezza di chi si è già trovato a subire gli effetti di quattro terremoti».

cosiglio-regionale-marini1-copyL’economia «Una delle priorità – ha detto la presidente – è quella di mettere le imprese in condizione di tornare a svolgere il proprio lavoro, contribuendo così alla ripartenza dell’economia regionale, anche utilizzando gli strumenti di programmazione 2014-2020 e l’integrazione dei programmi nazionali con strumenti dedicati. La permanenza delle imprese e la continuità aziendale è il presupposto per far restare la popolazione all’interno delle aree di Norcia, Cascia, Preci e dell’intera Valnerina. Per avviare i lavori di riparazione delle strutture produttive, commerciali e turistiche colpite verrà adottata una procedura semplificata, che prevede solo una comunicazione. Dove invece il ripristino richiede tempi lunghi, il percorso della delocalizzazione all’interno del perimetro del Comune di riferimento viene prevista la creazione di aree commerciali temporanee su
aree individuate d’intesa con le Amministrazioni comunali. Il decreto prevede anche strumenti di investimento in via ordinaria, come i mutui attraverso la cassa depositi e prestiti. Questo per accompagnare la ricostruzione e la ripartenza con innovazioni produttive, zootecniche e agricole».

PARLA LA PRESIDENTE MARINI – IL VIDEO

La ricostruzione La Marini ha spiegato che «avrà tempi medi e lunghi e richiederà di definire interventi strategici e prioritari, come quelli su Castelluccio, che ha un forte valore simbolico anche per affermare una modalità e un carattere di questa ricostruzione, improntata alla qualità. Si dovrà puntare all’innovazione sull’uso dei materiali e delle tecniche costruttive, per ridare sicurezza ai cittadini attraverso tecniche nuove per ricostruire in assoluta sicurezza, anche psicologica, dopo quattro grandi terremoti che si sono succeduti dal 1979 ad oggi. Serviranno momenti di approfondimento importanti, tra giunta, assemblea e commissario per la ricostruzione per fissare le priorità e le procedure attuative della ricostruzione».

Le risorse «Il fondo ordinario di protezione civile che viene assegnato alla Regione è di circa 7 milioni annui che potrà costituire un canale di finanziamento per cofinanziare gli interventi sulle scuole. Il Governo ha assegnato 300 milioni di euro alle quattro Regioni interessate sulla programmazione 2014/2020, la cui destinazione precisa verrà dalla Regione definita in accordo con l’Esecutivo nazionale e verrà poi comunicata all’Assemblea legislativa dell’Umbria. Con il meccanismo del credito d’imposta, non subordinato agli stanziamenti verso le amministrazioni periferiche, da oggi, in base alle condizioni tecniche, potranno partire i lavori avendo la certezza delle risorse finanziarie. Il decreto ha stanziato circa 3,5 miliardi di euro per la ricostruzione pubblica, tra scuole, beni culturali e altre strutture».

norcia-terremoto-marini-zona-rossa-4Adeguamento e miglioramento «Abbiamo costituito – ha proseguito – l’ufficio speciale per la ricostruzione, che vedrà insieme tutti i Comuni interessati, oltre alla Regione e al personale delle amministrazioni centrali dello Stato messo a disposizione. L’Assemblea legislativa sarà chiamata ad approntare un disegno di legge in materia
urbanistica-edilizia che sia funzionale alla ricostruzione dei Comuni più colpiti, come Norcia e Castelluccio. Dovranno essere consentite delocalizzazioni alle attività produttive, altre dovranno ristrutturare gli edifici, passando da due a un piano, incrementando le aree edificate. Serviranno precise regole sull’adeguamento e miglioramento sismico, il recupero del patrimonio artistico dei centri storici. Dopo aver censito le problematiche urbanistiche ed edilizie che i Comuni segnalano predisporremo una proposta di legge che porteremo all’attenzione dell’assemblea, in vista della ricostruzione pesante nelle zone rosse».

L’ufficio speciale per la ricostruzione Sul tema la Marini ha sottolineato che «saranno due le sedi, una a Foligno e una nel centro di Norcia, in un edificio non danneggiato dal sisma. Vorremmo riaprire gradualmente, dopo la messa in sicurezza, il centro storico nursino, per scommettere sul futuro della città, far tornare abitanti e turisti, evitando il declino e l’abbandono. L’ufficio si occuperà solo della ricostruzione pubblica e privata, mentre il ministero dei Beni culturali si occuperà della ricostruzione dei beni culturali, sia pubblici che privati. Ai sindaci è stato concesso il potere di intervento per la messa in sicurezza degli edifici danneggiati, salvo quelli per i quali il ministero ha deciso di intervenire direttamente».

60 comuni interessati Oltre ai 15 inseriti nel cratere’, ha spiegato Marini, «sono una sessantina quelli che hanno dichiarato danni ad edifici pubblici o provati e beni culturali e questo ci impone di ragionare sulla possibile scrittura di un disegno di legge che preveda, nella fase di ricostruzione, misure specifiche per l’edilizia e l’urbanistica perché – ha citato a mo’ di esempio – ci sono aziende come i prosciuttifici che chiedono di poter ristrutturare i propri siti produttivi su un piano e non su due come ora, con un diverso utilizzo, quindi, dei terreni sui quali insistono.

Catiuscia Marini

Catiuscia Marini

L’assistenza La presidente della Regione ha aggiunto che «tra il 24 agosto e il 30 0ttobre è stato necessario un nuovo approccio all’emergenza: dai primi rilievi e verifiche sull’edificato emerge un quadro molto rilevante dei danni, in alcuni casi al di sopra del 70%. Oltre 5 mila persone devono essere assistite, non solo nell’area del cratere. A Norcia e Cascia abbiamo alcune strutture ricettive agibili e potranno essere utilizzate per assistere gli sfollati. Quasi 4 mila persone sono a diretto carico del sistema della Protezione civile: 1500 sono in alberghi e strutture ricettive, 2000 si trovano in strutture dei Comuni e 400 nelle tende».

La strade Decisivo, secondo la presidente della Regione, sarà rendere di nuovo agibili le strade: «La viabilità tra Spoleto e Norcia – ha detto – dovrebbe essere ripristinata entro la settimana, mentre siamo impegnati per fare in modo che torni attivo il collegamento con Castelluccio di Norcia, che è un simbolo della regione e per questo i lavori per farlo tornare a vivere devono essere tra le priorità. Per farli, però, la strada è decisiva».

Gli zainetti sui banchi

Gli zainetti sui banchi

Le scuole Chiarito che «tutti gli edifici che hanno subito danni gravi – sulla base delle prescrizioni del governo – dovranno fare demolizioni e ricostruzioni, le lezioni sono riprese in tutti i comuni, anche se in strutture provvisorie. A Norcia si faranno doppi turni fino a Natale, ma si sta approntando un modulo prefabbricato e dopo le vacanze si tornerà ad un unico turno. Dovremo capire quali edifici scolastici delocalizzare e come intervenire su quelli da ripristinare. In questo ambito si interverrà con l’adeguamento sismico: tutti gli edifici che hanno subito danni di ‘tipo E’ dovranno essere sottoposti a questa procedura, che può prevedere anche la demolizione e la ricostruzione. L’attività didattica si svolge regolarmente, grazie a doppi turni (a Norcia solo fino a Natale, dopo ci sarà un nuovo edificio prefabbricato), soluzioni alternative, strutture recuperate (a Preci) e ordinanze su singoli edifici. Il decreto, per quanto riguarda la viabilità, prevede che Anas possa essere soggetto attuatore anche per la viabilità comunale, provinciale e regionale. La situazione è complessa perché la montagna della Valnerina è stata compromessa, è stata alterata la viabilità, molte strade richiedono ora la messa in sicurezza: tutta la rete viaria da Norcia e Castelluccio dovrà essere ripristinata in via prioritaria per avviare la ricostruzione. Saranno necessari lavori lunghi e molto complessi, sia per i collegamenti con le Marche che per quelli con il resto della regione. La strada della Rocchetta, ad esempio, per molti giorni è stata l’unica strada agibile».

terremoto-protezione-civile1-copyContainer «Alcuni Comuni – ha evidenziato la Marini  avranno aree container, predisposte dal dipartimento nazionale della Protezione civile: in Umbria solo il Comune di Norcia e di Cascia, quest’ultimo ha recuperato molte strutture ricettive che potranno accogliere la popolazione. La Regione si occuperà delle aree per le abitazioni di emergenza da destinare ai cittadini le cui case hanno subito danni di tipo E. Dopo le scosse del 24 agosto ne erano stati individuati un certo numero, tra quelli che avevano dichiarato di non volere passare alla ‘autonoma sistemazione’. Il loro numero è cresciuto e di questa operazione si occuperà direttamente la Regione, anche se i container verranno forniti dalla Protezione civile nazionale. Per Norcia, Cascia e Preci, dove l’autonoma sistemazione risulta difficile a causa dei danni al tessuto edilizio, avranno campi con abitazioni di emergenza. Il contributo per l’autonoma sistemazione è di 400, 500, 700, 900 euro in base al numero dei componenti del nucleo familiare, questo permetterà di offrire alternative ai moduli di emergenza».

LA PRESIDENTE IN CONSIGLIO – IL VIDEO

consiglio-regionale1-copyLe risoluzioni L’Assemblea legislativa ha poi approvato ad ampia maggioranza due proposte di risoluzione presentate dai capigruppo Chiacchieroni (Pd), Rometti (SeR), Ricci (Rp), Nevi (FI) e Squarta (FdI) in seguito al dibattito sulle comunicazioni della presidente. La proposta di risoluzione “Umbria fra esperienza ed innovazione: un hub delle costruzioni per lo sviluppo delle problematiche di contrasto alle devastazioni causate dai continui eventi sismici ed al contenimento della crisi del comparto delle costruzioni” ha ottenuto 19 voti favorevoli (Pd, Ser, Rp, FI e FdI) e 4 astensioni (Lega e M5S); mentre la proposta di risoluzione sulle comunicazioni della presidente ha ottenuto 19 voti favorevoli (Pd, Ser, Rp, FI, FdI e Lega Nord) e 2 astenuti (M5S), dopo una modifica chiesta dal consigliere Valerio Mancini (Ln).

 

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