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Home » Umbria: «Il terremoto affossa il turismo»

Umbria: «Il terremoto affossa il turismo»

di Francesca Torricelli
15 Novembre 2016
in Attualità, Dal territorio, Economia, In evidenza, Politica, Terremoto 2016
Tempo di lettura: 2 minuti di lettura
La 'fiorita' di Castelluccio nel 2016

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«Gli effetti disastrosi dei recenti eventi sismici, oltre che sul patrimonio artistico ed edilizio del nostro territorio, si sono riversati anche su un comparto di particolare importanza per la nostra economia: quello del turismo». A sottolinearlo è Andrea Sfascia, presidente della sezione turismo di Confindustria Umbria.

Andrea Sfascia
Andrea Sfascia

«Danno gravissimo» Il presidente rileva, infatti, che «gli effetti di questo terremoto sono da ritenersi, molto probabilmente, ben più gravi di quello del 1997. Ciò sia per la vastità del territorio umbro interessato, sia per l’ampiezza del patrimonio artistico andato completamente distrutto. Veramente un duro colpo per la nostra Umbria. Fortunatamente non vi sono state vittime, ma ciò non ci deve far pensare che l’Umbria non abbia subito un danno gravissimo. In particolare, il comparto del turismo è caduto in una depressione profondissima». Le strutture ricettive presenti in seno al ‘cratere’ «hanno subito gravi danni al patrimonio immobiliare, ma anche gli alberghi e le altre forme di ricettività al di fuori delle aree più colpite hanno visto completamente azzerarsi la presenza di turisti. Il nostro settore proveniva già da anni di profonda crisi e sembrava dare segni di ripresa proprio quest’anno. Ora stiamo messi peggio di prima».

Provvedimenti necessari In ragione di ciò Confindustria Umbria ha già chiesto alla Regione e al Governo, a sostegno dell’intero comparto turistico umbro, di adottare i provvedimenti necessari per sostenere tale settore di fondamentale rilievo per l’economia umbra segnalando quelle che si reputano una serie di azioni di particolare importanza, come: il riconoscimento del danno indiretto per tutti gli operatori turistici umbri, in particolare per quelli dell’ospitalità; l’esclusione dal pagamento di ogni forma di tributo, in particolare l’Imu, e dalle tariffe dei servizi pubblici (in particolare per la raccolta dei rifiuti urbani) per un periodo da individuare d’intesa con le associazioni di categoria di rappresentanza del settore in cui si presume la permanenza degli effetti negativi derivanti dal terremoto; l’adozione dei necessari provvedimenti pubblici affinché gli istituti bancari concedano la sospensione del pagamento dei mutui a carico degli operatori del settore.

I ‘Fondi strutturali’ Inoltre, in riferimento all’impiego dei ‘Fondi strutturali’: intervenire presso la Commissione Europea per autorizzare l’utilizzo di tali fondi in deroga al regime de minimis; innalzare le percentuali di ‘intensità di aiuto’ derogando ai limiti attualmente vigenti; rinegoziare le finalità di impiego di tutti i ‘Fondi strutturali’ valutando come elementi prioritari, per il settore del turismo, sia la ristrutturazione degli immobili ricettivi sia la destinazione di importanti risorse per la valorizzazione, promozione e commercializzazione delle attrattività turistiche delle aree colpite e dell’intera Umbria. «Quanto chiediamo – conclude il presidente Sfascia – non è solo per garantire il futuro delle nostre aziende, ma è per poter garantire che una importante fetta della nostra economia non scompaia e con essa migliaia di posti di lavoro».

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