Umbria vs amianto: «Censimento si farà»

Consiglio regionale approva mozione del M5S: mappatura completa, smaltimento a prezzi concordati, fondo per lavoratori e familiari

Condividi questo articolo su

L.P.

I dati, per quanto incompleti, parlano chiaro, in Umbria ci sono oltre 137 edifici pubblici in cui è presente l’amianto, per una superficie che ricopre oltre 45 mila metri quadrati. Al primo posto c’è Umbertide, mentre è Perugia la prima della lista per quanto riguarda la presenza di eternit in edifici privati.

Gli edifici pubblici in cui è presente amianto

Gli edifici pubblici in cui è presente amianto

Amianto Materiale indistruttibile e molto resistente all’abrasione, è stato usato fino a tutti gli anni ’80 nei più diversi settori dell’industria, dei trasporti e, soprattutto, dell’edilizia, con cui sono state costruire coperture di edifici, prefabbricati, canne fumarie, tubi e intonaci. Le fibre microscopiche di cui è costituito, se rilasciate nell’ambiente per effetto di azioni manuali o sollecitazioni meccaniche possono essere inalate ed entrare in profondità negli alveoli polmonari causando gravi malattie, tra cui il cancro ai polmoni.

Dati Una mappatura completa è stata fatta per la prima volta nel 2009, quando la Regione Umbria ha incaricato l’Agenzia di protezione ambientale e le Aziende sanitarie umbre di provvedere alla rilevazione della presenza di amianto nell’intero territorio regionale e all’individuazione degli interventi di bonifica urgenti. Per la realizzazione del piano è stato creato un gruppo di lavoro costituito da esperti della Regione, dell’Arpa e delle aziende sanitarie umbre. Nel 2006 ha preso avvio la mappatura sugli edifici pubblici, mentre tra il 2008 e il 2009 ci si è occupati degli edifici privati.

mappatura regionale edifici privatiMozione Dal lavoro fatto, però, non si evince quali sono e dove si trovano questi edifici. Per questo l’assemblea regionale martedì pomeriggio ha approvato all’unanimità la mozione proposta dai consiglieri del Movimento 5 stelle Andrea Liberati e Maria Grazia Carbonari che impegna la giunta ad effettuare, assieme ai comuni coinvolti, un vero e proprio censimento dei siti in cui è stata rilevata la presenza di manufatti in cemento-amianto, il cosidetto eternit. Nel documento che per la prima volta ha visto d’accordo la presidente Marini e il Movimento 5 stelle, ci si impegna anche ad avviare azioni informative alla cittadinanza ed a tutti i proprietari di manufatti in eternit, a proporre accordi con le aziende locali autorizzate al fine di permettere lo smaltimento o la bonifica, a provvedere affinché i risultati del censimento siano dettagliatamente registrati, archiviati e resi disponibili e ad istituire idonei programmi di sorveglianza sanitaria dei lavoratori esposti ad amianto e loro familiari. Verrà poi creato un fondo regionale a favore delle vittime dell’amianto e sarà attivato un tavolo permanente con l’Osservatorio nazionale amianto al fine di affrontare ancor più compiutamente tale materia.

Fondi Sul tema, il consigliere Liberati ha ricordato come «lo studio Sentieri sul sito di interesse nazionale Terni-Papigno abbia rilevato un +164 per cento rispetto alle stime di mesotelioma pleurico. Si registrano eccessi di ricoveri per migliaia di persone e sarebbero bastati 3 o 4 milioni di euro per congedare con un minimo riscontro economico i lavoratori della Thyssem esposti all’amianto». Quanto fatto, ricorda ancora Liberati, è un primo importante risultato a vantaggio di tanti. «Ora in Umbria, per la prima volta – commenta ancora il consigliere – si dovrà anzitutto avviare una mappatura dettagliata di tutti gli edifici e i manufatti contenenti amianto, mappa quanto mai carente e imprecisa». Programmi di sorveglianza per i lavoratori e i familiari saranno poi finanziati attraverso un disegno di legge regionale che stanzierà le risorse complementari al fondo nazionale, cui tutti i lavoratori umbri coinvolti potranno eventualmente attingere.

Convergenza «Credo corretto ringraziare i colleghi consiglieri tutti, a partire da coloro che, in Aula, hanno opportunamente ricercato le più feconde convergenze con la nostra proposta, al di là del colore politico, dal presidente della seconda commissione, Eros Brega, a Claudio Ricci, con importanti impegni assunti al riguardo. La stessa Marini è stata doverosamente presente e votante in un’Assemblea viceversa a lungo smorta, unica nota negativa: sono infatti ancora troppi gli scranni ingiustificatamente vuoti. Su questo torneremo in sede di Conferenza dei capigruppo».

Condividi questo articolo su
Condividi questo articolo su

Ultimi 30 articoli