di M.L.S.
Stefano Cecere è stato riconfermato alla presidenza dell’Ordine degli architetti di Terni. Le elezioni si sono svolte a maggio e nel mese di giugno si è concluso l’iter per comporre il nuovo consiglio direttivo che quest’anno vede la presenza per la prima volta di due vice presidenti, nelle persone di Catia Cruciani e Stefano Del Pinto. I nuovi componenti del direttivo sono Tiberi, Ferranti, Barsotti, Solomè, Della Fina, Sciarrini, Cruciani, Del Pinto.

L’obiettivo, come spiega Cecere, è la volontà di portare avanti il programma sviluppato nei primi quattro anni dal precedente consiglio. «Il nuovo Ordine sarà sempre più presente sul territorio – afferma Stefano Cecere -, anche per questo sono stati nominati due vice presidenti. La provincia è vasta, ci sono oltre trenta comuni che hanno bisogno di essere tenuti sotto controllo e l’Ordine può offrire un aiuto fondamentale per lo sviluppo e fornire indicazioni su leggi e vincoli ambientali. Siamo un valido collante anche con la Soprintendenza, per cui possiamo mettere in piedi un colloquio diretto e dare una mano importante al territorio».
Fondamentale il rapporto con l’Ordine nazionale: «Negli anni – spiega Cecere – abbiamo fatto molte iniziative e convegni che hanno avuto risonanza nazionale. Siamo un territorio piccolo, ma abbiamo dato linee programmatiche e politiche anche a livello nazionale». Il presidente dell’Ordine fa sapere che verranno presi sin da subito «contatti diretti con tutte le amministrazioni comunali e con il presidente della Provincia. A palazzo Spada, in particolare, ci saranno interlocuzioni con gli assessorati all’urbanistica e ai lavori pubblici, così come avvenuto anche nel corso degli anni passati».
«C’è una nostra forte dimensione anche nel campo sportivo – aggiunge Cecere -, anche qui possiamo fornire importanti spunti, cerchiamo di dare il nostro contributo alla città che ha bisogno di sostanza e di bellezza nell’architettura a 360 gradi. In più l’Ordine può fare affidamento su uno strumento estremamente importante per la sua forma legale, amministrativa e propositiva: si tratta della Fondazione Architetti Interamna FAI che garantisce la possibilità di interloquire con altri enti e fondazioni in Italia e di accedere a fondi europei. Uno strumento di potenziamento per l’intero Ordine e di funzionalità per tutti gli iscritti. Lo scopo è la valorizzazione e qualificazione della professione dell’architetto, il suo costante aggiornamento culturale, tecnico e scientifico, la promozione e l’attuazione di ogni iniziativa diretta alla formazione, perfezionamento, riqualificazione ed orientamento professionale in materia di architettura, pianificazione, paesaggio e conservazione dei beni culturali e comunque delle materie oggetto delle professioni di architetto, pianificatore, paesaggista e conservatore. Tramite questa Fondazione – conclude il presidente – l’Ordine potrà avviare molte iniziative inerenti la professione, sui temi dell’architettura, dell’urbanistica, del paesaggio e della tutela e valorizzazione dei beni culturali. Si potranno istituire corsi di formazione, nonché corsi abilitanti, anche avvalendosi di consulenti esterni. Io ci ho creduto sin da subito. I rapporti con gli enti e le aziende saranno ancora più diretti e sicuramente più fruttuosi».