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Home » Terni, decoro e tutela centro storico. Il Pd: «Fare un regolamento»

Terni, decoro e tutela centro storico. Il Pd: «Fare un regolamento»

Si muove il gruppo consiliare Dem con un atto di indirizzo per sindaco e giunta

di Simone Francioli
7 Luglio 2025
in Politica
Tempo di lettura: 4 minuti di lettura
Il centrosinistra

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Centro città di Terni, si muove il Partito Democratico. Lo fa il gruppo consiliare Dem con un atto di indirizzo esposto lunedì mattina in consiglio comunale: mirino su sicurezza, legalità e decoro. 

In premessa i consiglieri – Emidio Gubbiotti, Pierluigi Spinelli, Michele Di Girolamo e Leonardo Patalocco – ricordano che «il Comune di Terni risponde alle esigenze di sicurezza cittadina attraverso un sistema integrato di controllo del territorio che prevede il coinvolgimento e la collaborazione di polizia di stato, carabinieri, guardia di finanza e polizia municipale. Il tema della sicurezza riguarda anche attività ed iniziative rivolte al miglioramento della vivibilità del territorio e della qualita’ della vita dei cittadini e dei lavoratori delle attivita’ commerciali che risiedono e che hanno sede nel territorio; la sicurezza è un diritto primario del cittadino e che il livello della qualita’ della vita, soprattutto nel contesto urbano, influenza la percezione di insicurezza che si riflette, come diretta conseguenza, nell’inesorabile abbandono del centro storico da parte dei residenti e dei commercianti».

Di mezzo i «numerosi reati o tentativi avvenuti negli ultimi mesi a danno delle attività commerciali del centro storico e il clima di insicurezza e paura che si è instaurato tra i residenti, i professionisti e gli operatori commerciali che vivono e lavorano in centro». Il Pd aggiunge che «in data 10 febbraio 2025, come previsto dall’art. 5 della legge ‘sicurezza’ n. 48 del 18 aprile 2017, è stato rinnovato il cosiddetto ‘Patto per Terni sicura’, sottoscritto da prefettura di Terni, Regione Umbria, Provincia di Terni e Comune di Terni e che prevede il rafforzamento dei sistemi di controllo del territorio finalizzato alla prevenzione degli atti di criminalità».

La frequenza degli accadimenti – sottolineano – criminosi «ai danni delle persone, delle attività commerciali e anche del patrimonio architettonico privato e pubblico obblighi tutti noi a percorrere nuove strade di prevenzione ed intervento che interessino tutti i livelli di sicurezza, legalità e decoro. L’amministrazione comunale ha posto in essere opportune iniziative, anche su costruttivo sollecito degli scriventi e in collaborazione con tutte le forze politiche, purtroppo però non ancora raggiungendo risultati pieni e confortanti» e ora è «giunto il momento di raccogliere in un unico atto amministativo tutte le ordinanze e le norme locali necessarie per il perseguimento degli obiettivi citati». Si arriva alle richieste.

I Dem chiedono al sindaco Stefano Bandecchi e alla giunta «un ulteriore impegno ed approfondimento delle tematiche suddette ai soggetti del ‘Patto per Terni sicura’ e un maggiore presidio delle forze dell’ordine sul territorio; attuare in breve tempo un regolamento per la tutela e il decoro del patrimonio culturale e architettonico del centro storico di Terni che lo tuteli attraverso il contrasto al degrado e a quei comportamenti che portano alla lesione degli interessi generali, della salute pubblica, del decoro urbano e della tutela dell’identita’ storico-architettonica della città». Un regolamento che «dovrà prevedere o integrare norme, divieti e sanzioni relativi alla tutela del patrimonio pubblico (ovvero, solo per esempio, al fine di garantire il decoro e l’ arredo urbano; il corretto conferimento dei rifiuti urbani; la manutenzione e la pulizia di locali prospettanti sulla pubblica via e del tratto di marciapiede, ove presente, prospicente il locale). Dovrà prevedere inoltre norme, divieti e sanzioni relativi al patrimonio privato (a titolo esemplificativo, scritte abusive; esposizioni di abiti, tessuti o tappeti; favorire e indurre i proprietari a mantenere in buona e decorosa condizione le facciate e gli elementi esterni degli edifici)».

In più c’è la richiesta di inserire nel regolamento «l’individuazione di aree del centro storico o dell’intero centro in cui sia vietato il nuovo insediamento, il trasferimento o la variazione della superficie di vendita di un elenco di attività commerciali individuate precisamente tramite codice Ateco, in quanto non compatibili con le esigenze di tutela e valorizzazione del patrimonio culturale (a titolo esemplificativo: codice ateco 47.19.90 commercio al dettaglio del settore merceologico non alimentare in esercizi che offrono una gamma indistinta e generalizzata di prodotti vari senza alcuna specializzazione (bazar), 47.99.2 commercio al dettaglio mediante apparecchi automatici in locale dedicato, 56.10.20 attivita’ di preparazione cibi da asporto ad eccezione di prodotti facenti parte del patrimonio culturale ed enogastronomico locale e nazionale, 93.29.10 sale da ballo, discoteche, night, 66.19.50 attivita’ di money change e money transfer, 61.90.20 attivita’ di phone center internet point, 46.48.00 attivita’ di compro oro, 92.00.09 centri scommesse, 47.78.94 sexy shop o commercio al dettaglio di articoli per adulti e altri individuabili se del caso)».

Il Pd chiede inoltre di inserire «ulteriori disposizioni obbligatorie per tutte le attività consentite e norme e divieti per il mantenimento del decoro urbano e tutela della salute (a titolo esemplificativo: l’allestimento delle vetrine delle attività e la complessiva immagine dell’esercizio devono essere conformi alle disposizioni del regolamento edilizio e del regolamento di polizia urbana; vietare l’installazione nelle vetrine di pannelli luminosi e scritte luminose diverse dalle insegne dell’esercizio regolamente installate; tutte le attività devono osservare il mantenimento di un adeguato livello di decoro strutturale ed estetico a livello di saracinesche, infissi, esposizione della merce e affissione all’esterno dell’attivita’ di merce alla rinfusa o appesa a ganci o chiodi, al fine di prevenire l’abuso di sostanze alcoliche negli esercizi e’ vietato promuovere il consumo di alcool anche in ragione del generale divieto di vendita di prodotti alcolici ai minori; è fatto obbligo ai proprietari di immobili commerciali temporaneamente sfitti di custodirli e mantenerli in ordine povvedendo tra le alte cose alla pulizia delle saracinesche, delle vetrine edegli eventuali spazi rientranti, all’oscuramento delle vetrine in modalità e con materiali consoni e alla rimozione delle insegne degli esercizi cessati con ripristino dello stato dei luoghi)».

Infine inserire una «disciplina completa ed esaustiva delle manifestazioni e delle iniziative temporanee per le quali il Comune abbia concesso il patrocinio o almeno l’autorizzazione a svolgersi ed un articolo chiamato ‘abrogazioni’ che preveda l’abrogazione – nei limiti gerarchici normativi previsti dall’ordinamento – di ogni altra norma regolamentare in contrasto con le disposizioni del regolamento stesso». Ciò coinvolgendo, nella fase di redazione, «i cittadini, le associazioni di categoria, i comemrcianti, gli operatori turistici e culturali del centro storico». E promuovere «una campagna informativa e di sensibilizzazione sul tema del decoro urbano e del rispetto degli spazi comuni».

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