«Una vite trovata dentro un piatto di un bambino? Sapete quanti pasti sono stati confezionati in questi anni nelle scuole ternane? Circa otto milioni. Certo, una vite è un fatto esecrabile, ma non basta per dire che quel servizio è stato gestito male». L’assessore Vittorio Piacenti D’Ubaldi ha tagliato corto, giovedì pomeriggio, nella seconda commissione del consiglio comunale: «Per me la ‘partecipazione‘ sulla questione relativa al bando per la concessione del servizio – ha sibilato – finisce qui. L’atto deve andare in consiglio per essere votato e dare il via all’iter per il nuovo affidamento».

Le caratteristiche Il fatto che alcuni dettagli compresi nella bozza di bando predisposta dagli uffici comunali lasci perplessi, conta poco. Tipo: la dirigente Danila Virili ha spiegato che «il bando è stato predisposto in base alle indicazioni ricevute ed una era quella relativa al mantenimento delle cucine in loco. Ce ne saranno 27 e il 90% dei pasti sarà preparato nelle stesse scuole in cui sarà consumato». Ma allora non si capisce, ha detto Franco Todini, «perché per partecipare alla gara si devono avere a disposizione ben due punti di preparazione esterna ed entrambi localizzati in un raggio di 20 chilometri dal centro di Terni».
Il punteggio E poi, ha insistito Todini, «appare curioso che nell’attribuzione dei punteggi ai partecipanti, si dia maggior valore a questioni tecniche e logistiche, piuttosto che alla qualità del cibo che verrà poi fatto mangiare ai bambini delle scuole».
I controlli Mentre Angelica Trenta ha reiterato la contestazione già mossa: «L’attuale gestore – da qui la risposta di Piacenti D’Ubaldi sulla vite – non è stato mai sanzionato nonostante ci siano state molte lamentele da parte delle famiglie dei bambini» e Melasecche ha chiesto senza successo, di sapere «che fine hanno fatto i soldi pagati dai ternani per il servizio mensa scolastico, se poi il Comune non ha pagato il fornitore, visto che è stato acclarato un debito di un milione e 700 mila euro».
Maggioranza serena I consiglieri di maggioranza, invece, non hanno manifestato particolari curiosità: il bando, per loro, più o meno va bene così. E l’assessore ha tirato via senza fare concessioni, a parte un «quella che è stata sbandierata è solo una bozza che può essere modificata, pur se di poco. Ma adesso si deve esprimere il consiglio».