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Home » Sicurezza e legalità: ‘Protocollo’ a Todi

Sicurezza e legalità: ‘Protocollo’ a Todi

di Francesca Torricelli
21 Novembre 2016
in Attualità, Dal territorio
Tempo di lettura: 2 minuti di lettura
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Sviluppare nuove sinergie e riaffermare l’impegno congiunto delle istituzioni a difesa della legalità da infiltrazioni criminali nell’economia. Sono queste le linee guida alla base del ‘Protocollo d’intesa per la legalità e la prevenzione dei tentativi di infiltrazione criminale’ firmato lunedì a Todi dal prefetto di Perugia Raffaele Cannizzaro e dal sindaco Carlo Rossini, alla presenza del sottosegretario di Stato all’Interno Gianpiero Bocci. Con questo salgono a 28 i Comuni della provincia che hanno stipulato con la Prefettura un protocollo di legalità.

Il documento Tra i punti qualificanti del documento che, come di consueto avrà validità biennale, vi è l’impegno assunto dal Comune di Todi di inserire, nei bandi e nei contratti relativi ad appalti pubblici in settori considerati a maggior rischio di infiltrazioni criminali, una apposita clausola che imponga alle imprese contraenti di comprovare l’iscrizione (già avvenuta ovvero richiesta) nell’elenco di fornitori, prestatori di servizi ed esecutori di lavori non soggetti a tentativi di infiltrazione mafiosa, già all’atto della partecipazione alla procedura di gara. Analoga prova, da parte della ditta aggiudicataria, dovrà essere richiesta ad ogni subcontraente o fornitore di tutto il processo di filiera. Tali informazioni verranno inoltre richieste anche per tutti i contratti di opere o lavori pubblici di importo superiore a 250 mila euro o di servizi e forniture di valore superiore a 150 mila euro, oltre che per ogni subappalto e subcontratto di più di 50 mila euro.

Comune e Prefettura Esperite le procedure di gara, il Comune comunicherà tempestivamente alla Prefettura i dati di imprese e società a cui intende affidare i lavori o la fornitura di servizi per acquisirne l’informativa antimafia e, in caso di informazioni ostative, il contratto non verrà stipulato, ovvero verrà annullata l’aggiudicazione o non sarà autorizzato il subcontratto o il subappalto. Dal canto suo, la Prefettura potrà svolgere gli accertamenti previsti dal Protocollo anche attraverso accessi mirati del Gruppo Interforze e, con cadenza semestrale, riceverà dal Comune la comunicazione delle imprese aggiudicatarie di appalti, nonché di quelle subappaltatrici, contenute in un’apposita banca dati da quest’ultimo istituita. L’ente locale, inoltre, si impegna anche a vigilare sul rispetto della normativa in materia di sicurezza nei luoghi di lavoro e di tutela dell’ambiente.

I settori La richiesta alla Prefettura di informazioni antimafia riguarderà anche i settori dell’edilizia, pure privata, e dell’urbanistica, mentre per quanto concerne le attività economico-commerciali, con particolare riferimento a quelle di somministrazione di cibo e bevande, ricettive e di intrattenimento, giochi e scommesse, verranno implementati i controlli amministrativi da parte della polizia municipale, favorendo uno scambio informativo con la Prefettura, volto ad intercettare eventuali fenomeni di riciclaggio, usura ed estorsione. Infine, il Protocollo prevede anche azioni mirate di vigilanza per prevenire possibili casi di irregolarità nel settore abitativo e di sfruttamento dell’immigrazione.

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