di S.F.
Volti distesi, abbracci da ‘ci è andata bene, ci siamo’ e ulteriore sprint mentale per credere in una salvezza che avrebbe dell’incredibile. Un sabato concluso salutando i tifosi sulle note di ‘Vai Ternana’, in un’atmosfera – specie sugli spalti, seppur con presenze ridotte – più viva che mai, come non si vedeva tempo: la testa di Avenatti, il corpo di Aresti e il tackle di Meccariello su Bernardini tengono le ‘Fere’ attaccate al carro. Salernitana al tappeto, ma ancora non basta per andare quella zona ‘rossa’ occupata da metà dicembre. E lunedì, dopo Ceravolo e Vitale, c’è lo scontro con un altro ex di rilievo, Roberto Breda.

Miglioramento complessivo Linea Liverani ormai chiara, si cambia il meno possibile quando si può. Niente turnover – una sola modifica nelle tre gare ravvicinate -, niente stravolgimenti né particolari invenzioni: il romano è stato ripagato, perché la squadra gira sia in fase offensiva (10 gol in 6 partite, lo stesso numero delle 14 gare precedenti con le gestioni Carbone-Gautieri) che in quella difensiva. Sì, i tiri si continuano a prendere e Aresti prosegue nel compiere interventi prodigiosi, ma il miglioramento collettivo sia sotto l’aspetto tecnico che tattico è ben evidente rispetto allo sciagurato avvio di 2017. E la Ternana, con un pizzico di fortuna che non guasta mai, torna a mantenere la porta inviolata a oltre due mesi dal match interno con il Cittadella.

L’attacco che c’è Al di là della marcatura di Avenatti, nel primo tempo i rossoverdi hanno in sostanza messo alle corde la retroguardia campana ad ogni minimo affondo. E non si tratta – come spesso accadeva in passato – di situazioni di gioco casuali o dettate da errori banali degli avversari: al ‘Liberati’ si sono visti schemi da calcio piazzato (superba la combinazione tra Avenatti e Palombi), fraseggi non fini a sé stesso e ben costruiti, sovrapposizioni efficaci – questa volta Germoni ha seguito per bene l’avanzamento dei compagni – e degli scambi più che interessanti per una formazione che, invece, nei mesi precedenti aveva mostrato palesi limiti nello sviluppare azioni di rilievo. Chiaro, di mezzo c’è una difesa granata apparsa disattenta e non aiutata dal centrocampo, tuttavia vanno dati i giusti meriti a Liverani.
PARLANO GERMONI, AVENATTI E DI NOIA, VIDEO

La ‘tigna’ e la guida Carbone la chiamava cazzimma. Invocata a più riprese e mai vista – se non in rare eccezioni – nel gruppo rossoverde nel suo intero: il match con la Salernitana ha evidenziato anche un certo risveglio sotto questo punto di vista, con entrate, tackle e un piglio più deciso nell’affrontare i rivali. Una Ternana che adesso si ‘aiuta’ nei momenti di difficoltà e non cede alla minima difficoltà. Fondamentale in tal senso l’apporto di un Cristian Ledesma rigenerato dopo la prova negativa offerta in terra campana: l’ex Lazio ha preso per mano le ‘Fere’ nella gestione dei minuti più frenetici, cercando di rallentare il gioco quando serviva o verticalizzare per esporre le lacune della retroguardia granata.

Il solito problema Tanti lati positivi dunque. La Ternana di Liverani non riesce tuttavia – per ora – a controllare con massima efficacia la parte finale delle partite e con la Salernitana, nonostante la superiorità numerica, non c’è stata eccezione. Il tecnico romano ha inserito Valjent per andare a formare un 4-4-2 di stampo difensivista ma, senza Falletti, di fatto la squadra non è stata in grado di creare quegli ‘strappi’ offensivi anche a causa di un La Gumina impreciso e confusionario dal suo ingresso in campo. Ultimi dieci minuti da brivido per Zanon e compagni: solo la prontezza di Aresti – male lo slovacco nel coprire Coda – e il successivo tackle di Meccariello sul tiro di Bernardini hanno impedito alle ‘Fere’ di subire la beffa. Niente difesa a tre questa volta, ma la sofferenza è rimasta.
Match-winner con record Tra poco più di un mese, a meno di mosse più che sorprendenti da via Aleardi o dall’entourage del giocatore, Avenatti terminerà la propria avventura quadriennale alla Ternana. E lo farà avendo battuto il record di gol in campionato stabilito nell’annata 2014-2015 (10): il colpo di testa che ha infilato Gomis porta infatti a 11 lo score della punta ‘celeste’: «Felice per la segnatura e per la squadra, un successo meritato e sofferto. Sul gol ho sfruttato una palla veloce toccata da Petriccione e sono riuscito a metterla dentro di testa. Da qui alla fine cercherò di dare il meglio di me per far uscire la strada da questa situazione». Per il 20 uruguaiano anche un pregevole assist non finalizzato con il gol da parte di Palombi e, con questo scenario, la chance di superare il record complessivo – ‘Tim Cup’ compresa, 12 realizzazioni – di marcature stagionali di due anni fa.

La certezza di Liverani Infortuni e scelte tecniche, la fascia sinistra è ‘padroùna’ di Germoni con il tecnico romano in panchina. Discreta la performance del laziale al cospetto dei granata, seppur in difficoltà in avvio nel contenere le folate di Improta: «Quattro vittorie nelle ultime sei, meritate, perché abbiamo più gioco e spirito di gruppo. Non molliamo mai. Magari potevamo gestire meglio la palla in superiorità numerica, ma non è facile restare concentrati per l’intero match: faccio i complimenti – ha chiuso Germoni – a tutti perché abbiamo portato a casa l’obiettivo».
Un rientro atteso Sufficiente Di Noia, di nuovo nella formazione di partenza dopo i guai fisici delle ultime settimane. Per lui meno incursioni e conclusioni del solito, ma l’apporto fisico in mediana non è mancato: «Nel primo tempo è stata fatta una buona partita, potevamo ampliare il risultato. Nella ripresa invece ci siamo abbassati un po’ troppo, ma l’importante è aver vinto e per quel che mi riguarda penso che sono riuscito a dare il mio contributo». Ora la visita a Roberto Breda: la prevendità per il match di ‘Pasquetta’ scatterà martedì alle 9. Intanto la ‘Primavera’ di Sebastiano Siviglia sarà impegnata domenica proprio nella tana dei liguri.