I bambini hanno molto da insegnare ai grandi. A Città della Pieve, rimproverano i ragazzi più grandi che imbrattano i muri.
Quanto costerà ripulire I bambini di una locale scuola elementare – la quinta B del ‘Vannucci’ – hanno scritto una lettera aperta al Sindaco di Città della Pieve, pubblicata dal bollettino dell’amministrazione comunale. Lo hanno fatto per denunciare l’apparizione di due scritte sulle mura esterne di alcuni edifici pubblici: «Quanto costerà ripulire i muri da queste scritte?».
La citazioni Una delle scritte è di quelle che farebbero tremare le gambe di molte ragazze: «Sposami! Perché ti prometto che non piangerai per un altro stupido che non sa quanto bella sei». L’altra tragicamente sarcastica: «Se Dio esistesse, dovrebbe chiedermi perdono». Non sono nemmeno frasi originali, ma due di quelle citazioni che tanto piacciono al popolo dei social, girando da un profilo all’altro fin quasi a perdere l’autore (per la cronaca: la prima è attribuita a un rapper, la seconda a un prigionieri dei campi di concentramento). Insomma, oltre allo spirito civico, all’anonimo writer manca anche l’originalità.
Le riflessioni sul bilancio «Se ci sono delle telecamere che hanno immortalato il giovane innamorato che ha chiesto la sua bella in sposa con una scritta sul muro della palestra – continuano i bambini – noi proponiamo di fargliela ripulire». I giovanissimi estensori della lettera arrivano anche a una riflessione sul bilancio comunale: «Quanti soldi saranno sottratti ai pochi fondi destinati a migliorare il nostro paese e renderlo sempre più a misura di bambino? A cosa si dovrà rinunciare per colpa di questi incivili?».
Attivismo sociale Se la lettera è davvero frutto di una sincera volontà dei bambini, rappresenta senza dubbio un bell’esempio di attivismo sociale che sboccia in tenera età. I giovani alunni, ricordano anche la recente partecipazione al Consiglio Comunale, al termine del quale hanno incontrato il Sindaco Scricciolo e l’assessore Paggetti, e l’idea di istituire il consiglio comunale dei ragazzi. Uno strumento per porre all’attenzione delle istituzioni le istanze dei più piccoli.