La perizia di valutazione di FarmaciaTerni, l’azienda pubblica che il Comune intende cedere con asta pubblica, è stata consegnata all’amministrazione comunale. La stima giurata – operata da due professionisti, riuniti in raggruppamento temporaneo professionale, individuati tramite avviso pubblico – assegna all’azienda pubblica un valore da un minino di 9 milioni 994 mila euro a un massimo di 10 milioni 572 mila euro. Nel Piano di riequilibrio finanziario approntato dall’amministrazione a FarmaciaTerni concorrevano al risanamento per 9 milioni e 600 mila euro.
Piano di riequilibrio «La stima è stata effettuata, così come prevede il codice civile, da soggetto terzo – dichiara l’amministrazione comunale – e conferma, anzi rafforza, le previsioni d’entrata del Piano, dimostrando quindi che il Piano stesso contiene delle cifre reali, con una elevata possibilità di monetizzazione sul mercato. È una dimostrazione di un Piano rigoroso, che quantifica in maniera equa le alienazioni che sono il fulcro del piano stesso». L’amministrazione ha fatto «la precisa e consapevole scelta di dar luogo a un piano basato su una manovra incentrata sulla vendita di patrimonio comunale significativo ma non strategico e sulla riduzione della spesa. Si è voluto redigere un piano non basato sul fondo di rotazione perché questo avrebbe portato automaticamente all’accettazione di alcune contrapartite, come l’innalzamento al massimo della pressione fiscale locale e la soppressione di molti servizi».
Bando europeo In merito alle farmacie ora, dunque, «ci sono tutti i presupposti per procedere al bando europeo di cessione, andando a modificare, nell’interesse dell’Ente, un servizio che, pensato in un’epoca del tutto diversa da quel del servizio sanitario pubblico, da tempo ha perso una funzione sociale».